Home Cronaca Riccardo Lucangeli, 16enne di Guidonia 4 volte medaglia d’oro di nuoto pinnato

Riccardo Lucangeli, 16enne di Guidonia 4 volte medaglia d’oro di nuoto pinnato

Riccardo Lucangeli, 16enne di Guidonia 4 volte medaglia d’oro di nuoto pinnato

Un ragazzo da medaglia d’oro, Riccardo Lucangeli, giovane atleta con autismo, il 16enne di Guidonia Montecelio è campione italiano di nuoto pinnato. La sfida si è svolta il 24 novembre a San Vito al Tagliamento tra oltre 500 nuotatori, Riccardo, classe 2003, fratello gemello di Flavia, ha portato a casa 4 medaglie d’oro nei 25, 50, 100 e 200 stile libero. Un vero orgoglio per la famiglia e per gli amici che lo hanno atteso con una festa a sorpresa al suo rientro a Guidonia. Riccardo frequenta il secondo anno del liceo scientifico Majorana e la sua passione per l’acqua e per il nuoto viene fuori nel 2012 quando partecipa ai campus estivi sportivi organizzati e promossi dall’associazione Progetta Aita. Nello stesso anno inizia la sua preparazione nel Circolo Sportivo Nuoto Belle Arti Roma dove trova un ambiente accogliente e inclusivo che ha saputo valorizzare le sue caratteristiche. Si avvicina per gioco alle prime gare con la Fipsas – federazione nuoto pinnato – poi viste le promettenti performance partecipa al campionato regionale nuoto pinnato categoria speciale che vince nel 2018 e nel 2019 quando inizia a allenarsi nella Finp – nel Centro di preparazione Paralimpica – viene tesserato con la SS. Lazio Nuoto. Riccardo Lucangeli fa il suo esordio ad aprile 2019 ai Campionati Italiani Giovanili di Nuoto Paralimpico e nei 50 stile ottiene il quarto posto. Poi il 24 novembre le quattro medaglie d’oro. “Abbiamo imparato che con questi ragazzi non bisogna mai mettere limiti a quello che possono fare perché sono sempre pronti a smentirti un attimo dopo – racconta Barbara Massucci, la mamma del talentuoso atleta di Guidonia – Riccardo è un ragazzo molto dolce, affettuoso e sereno, ha solo un modo diverso di pensare, di apprendere e di comunicare e quello che ci ha insegnato è che questo suo modo, come quello di tutti i ragazzi come lui, non è sbagliato solo perché diverso dal nostro, è il suo modo di essere e se rispettato quello che ha da dare è molto di più di quanto lui possa ricevere”.

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