Home Politica Regione, l’anatra zoppa di Zingaretti pesca nell’opposizione divisa. E Palozzi vince il derby interno

Regione, l’anatra zoppa di Zingaretti pesca nell’opposizione divisa. E Palozzi vince il derby interno

Regione, l’anatra zoppa di Zingaretti pesca nell’opposizione divisa. E Palozzi vince il derby interno

di Vincenzo Perrone

. Un’elezione avvenuta alla terza votazione, già ampiamente anticipata nelle ricostruzioni della vigilia per il big delle preferenze che al primo scrutinio ha ottenuto 25 voti facendo il pieno all’interno del centronistra. Lo scatto decisivo nella seconda votazione, quando Leodori ha pescato anche un voto dall’opposizione arrivando a 26 e, poi, infine nella terza quando, con il quorum abbassato a 26 consiglieri, ha ottenuto 29 voti, ben quattro venuti dall’opposizione. La differenza tra la prima e la seconda votazione è stato il voto mancante a Sergio Pirozzi, al primo scrutinio il sindaco di Amatrice ha ottenuto una preferenza scomparsa invece nel secondo. Nella terza votazione, inoltre, non ha partecipato il consigliere di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera. Un’elezione per niente scontata sia perché la maggioranza Zingaretti è difatto una minoranza con 25 consiglieri (Zingaretti compreso) contro i 26 dell’opposizione, senza contare i mal di pancia all’interno di Liberi e Uguali, formazione rimasta fuori dalla giunta e che conta sul consigliere Daniele Ognibene. Una legislatura quindi delicata, dove Zingaretti dovrà andarsi a cercare i voti pescando dall’opposizione come avvenuto anche in questa occasione.

Leodori ringrazia l’opposizione e cita Osho

Una riconferma per Leodori, già presidente del consiglio nella passata legislatura. “Ringrazio chi ha voluto riporre in me la sua fiducia – ha iniziato il suo discorso Leodori – chi non l’ha fatto troverà una presidenza assolutamente imparziale ispirata non solo alle norme e ai regolamenti ma anche alle sensibilità e alle culture di tutti gli eletti”. Parole di apprezzamento anche verso l’opposizione che in una fase delicata come questa avrà sicuramente, se pur con diverse anime, un ruolo di primo piano. “La campagna elettorale è finita – ha proseguito Leodori – e abbiamo il dovere di essere sul fuso orario di una regione che ha compiuto grandi passi avanti, in questi ultimi anni, in ogni settore, anche grazie al ruolo di questa istituzione che ha avuto nella maggioranza e nelle opposizioni due grandi motori di confronto e scontro ma anche di crescita per il bene comune. Ora saremo ogni giorno sotto osservazione non solo per le scelte che questa aula farà ma anche per come le perseguirà”. Tra gli obiettivi del rieletto presidente la spending review e un intervento sui vecchi vitalizi. Non sfugge neanche una citazione del celebre capo spirituale Osho. “Quando una cosa è negativa tienila per te, quando è positiva condivila”.

L’elezione dei vicepresidenti e dei consiglieri segretari

Dopo l’elezione del presidente del consiglio regionale si è passato a quella dei vicepresidenti e dei segretari. In questo caso non era previsto un quorum ma venivano eletti i due più votati come vicepresidenti e i tre maggiormente suffragati come segretari. Come vicepresidenti ce la fanno Devid Porrello dei 5 Stelle che prende 15 voti, 5 in più rispetto al gruppo pentastellato, ed Adriano Palozzi di Forza Italia che con i suoi 11 voti vince il derby con l’altro forzista Giuseppe Simeone che arriva a sei preferenze. Un’elezione quella di Palozzi che Laura Cartaginese, eletta consigliera in ticket con lo stesso Palozzi, accoglie positivamente. “Per me è un giorno speciale, abbiamo iniziato un percorso istituzionale – afferma Cartaginese – rappresentiamo sei milioni di persone e dovremo amministrare un territorio immenso come il Lazio composto da 378 comuni in totale. Per la prima volta in questo Consiglio, in qualità di consigliera eletta, sento di poter contribuire a portare benefici alla cittadinanza che mi ha votata, rappresentando anche e soprattutto il mondo femminile. Inutile dire che l’elezione a vice presidente dell’amico Adriano Palozzi non può che farmi piacere, un onore guadagnato sul campo grazie alle migliaia di preferenze ottenute dagli elettori, nell’ottica di una condivisione progettuale che vada oltre le imposizioni e le fratture sistemiche. Una volta di più prevale il merito e il ragionamento, quindi, e questo mi da fiducia per il prosieguo della mia attività istituzionale e amministrativa qui alla Pisana”. Nell’elezione dei segretari, invece, ce la fanno Michela Di Biase (Pd) con 12 voti, Gianluca Quadrana (lista civica Zingaretti) che prende 11 preferenze e il leghista Daniele Giannini che arriva a 10. Rimane a bocca asciutta, invece, Valentina Corrado dei 5 stelle che, pur ottenendo 10 preferenze come Giannini, non è stata eletta perché più giovane del consigliere leghista. A questo punta la pentastellata potrebbe presentare ricorso per via delle quote rose nell’ufficio di presidenza rappresentate soltanto dalla piddina Michela Di Biase.

Tiene la coalizione Zingaretti, opposizione divisa

Da questo primo consiglio si evince che per il momento la coalizione Zingaretti è riuscita a superare agevolmente il problema dell’elezione del presidente del consiglio regionale. Il rischio, infatti, era di un possibile stallo rimanendo fermi a quota 25, se non ad un numero anche inferiore, con il quorum fissato a 26 consiglieri e, invece, c’è stato dialogo e apertura con chi siede dall’altra parte della barricata. Dall’opposizione, invece, non c’è stata coralità per il vicepresidente del centrodestra con lo scontro tutto forzista tra Palozzi e Simeone. Nel Movimento 5 Stelle, che pur compatto ha votato Valentina Corrado come segretaria, è mancata la ricerca del voto in più che avrebbe permesso alla consigliera di diventare segretaria e di avere un elemento in più nell’ufficio di presidenza.

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