Home Cronaca Processo “Sistema Guidonia”, scontro in aula sulla utilizzabilità delle intercettazioni

Processo “Sistema Guidonia”, scontro in aula sulla utilizzabilità delle intercettazioni

Processo “Sistema Guidonia”, scontro in aula sulla utilizzabilità delle intercettazioni

E’ sull’uso delle intercettazioni che si è acceso lo scontro nell’aula del tribunale di Tivoli dove ieri è stata celebrata la seconda udienza del processo alla “mafia bianca” di Guidonia Montecelio, il processo che vede imputati politici, dirigenti, funzionari e imprenditori accusati a vario titolo di corruzione, peculato, falso e associazione per delinquere per aver depredato le risorse pubbliche. Un’inchiesta imponente che ha coinvolto gli ex vertici politici e burocratici, sostanziata dalle conversazioni captate e ritenute cruciali ai fini della ricostruzione del “sistema Guidonia”. Per la difesa, che ieri ha sollevato eccezioni, quelle intercettazioni però non potevano essere effettuate (come è stato) dagli impianti della procura di Roma ma da quella competente di Tivoli, mentre per la pubblica accusa il problema non si porrebbe: “Nell’articolo del codice di procedura penale in questione (268, comma 3, ndr) non si fa riferimento alla procura competente (come luogo indicato per effettuare le registrazioni, ndr) ma alla procura della Repubblica, la lettura è che le intercettazioni devono avvenire necessariamente sotto il controllo dell’autorità giudiziaria”. Certo è che le decisione del giudice in merito arriverà alla prossima udienza, fissata per il 29 novembre, anche per integrare il fascicolo del processo di documentazione mancante: devono, infatti, essere inseriti, su richiesta del presidente del collegio giudicate alla procura, i decreti autotizzativi delle stesse intercettazioni.

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