“La cultura della legalità nel contrasto alla mafia e al terrorismo di ieri e di oggi ”. Questo il tema della lezione speciale organizzata ieri sera dal movimento Agende Rosse al liceo Majorana di Guidonia. In cattedra davanti ad una platea di studenti Gian Carlo Caselli, già procuratore della Repubblica di Torino e Palermo, e il capo della procura di Tivoli Francesco Menditto per un incontro introdotto dal dirigente del polo liceale Eusebio Ciccotti e moderato da Francesco Agosti di Agende Rosse. L’occasione per ripercorrere le più importanti indagini di Caselli che sono diventate storia: quelle sul terrorismo e quelle sulla mafia. Come Caselli sia stato un esempio lo ha spiegato Menditto aprendo l’incontro: “Ci sono stati momenti in cui la tenuta democratica è stata a rischio e alcuni uomini ci hanno consentito di continuare a crederci perché, rispettando le regole di uno Stato di diritto, sono diventati un simbolo. Uno di questi è Gian Carlo Caselli. Ci ha insegnato come si difende la democrazia, come si fa i magistrati e come si dà fiducia e speranza”.
Caselli. La premessa è stata “ascoltate le mie opinioni e confrontale cercando e studiando perché la scuola serve soprattutto a farvi ragionare con la vostra testa”, il cuore del suo racconto – guidato dalle domande di Francesco Agosti – alcuni episodi e considerazioni chiave per meglio leggere la storia dell’antiterrorismo e dell’antimafia in Italia, dal sequestro Sossi all’inaugurazione di un nuovo metodo di indagine del generale Dalla Chiesa fino ai 650 ergastoli dopo le stragi di Palermo. La conclusione la prova in numeri che la legalità conviene a tutti: “E’ un dato che l’illegalità economica sposta in tutto 330 miliardi all’anno, cioè 130 miliardi dall’evasione, 150 dalla mafia e 60 dalla corruzione. Tutti soldi rapinati alla collettività perché significa meno servizi, meno scuole, meno trasporti. Ecco perché la legalità conviene. Ci aiuta a vivere meglio”. RedCro
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