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Caos Guidonia, Morelli choc: “Sciogliere il consiglio al più presto”

Caos Guidonia, Morelli choc: “Sciogliere il consiglio al più presto”

di Gea Petrini

E’ arrivato il momento del sipario. A dirlo non è un dissidente e nemmeno l’opposizione, il consigliere di Forza Italia Alberto Morelli esce allo scoperto con una linea destinata a creare il maremoto in un centrodestra stremato. Convinto sostenitore dell’amministrazione in questi anni, Morelli sferra un colpo all’attendismo di una parte dei colleghi: “Siamo minoranza nel governo di Guidonia Montecelio, prendiamone atto”. Intanto in un clima pessimo imperversano veleni e lettere anonime.

La solita giornata complicata – Il venerdì inizia con il fuoco, come avviene spesso nelle ultime settimane. Il panorama è più o meno questo. Il consiglio sul Bilancio è stato rinviato dopo aver incassato l’annuncio del voto contrario di Aldo Cerroni e dei tre forzisti Stefano Sassano, Mario Valeri e Anna Maria Vallati. Con i nove delle minoranze (meglio usare il plurale per distinguere piddini e pentastellati), tant’è per farla breve la maggioranza non ha più i numeri. Forza Italia stamattina si riunisce in cerca di salvezza, i tre dissidenti non si presentano nemmeno, il segretario provinciale Palozzi li rassicura che non saranno cacciati ma li invita a non cadere in personalismi, a fare i bravi e votare in nome dell’unità. Dicono i bene informati che un incontro casuale avvenga dopo al bar del centro città, Palozzi e Sassano si incrociano lì in un confronto informale al quanto animato. Nelle stesse ore tra la piazza del Comune e gli uffici è tutto un passarsi il foglietto.

Scrittori a orologeria – Il buongiorno è in una lettera anonima. Nell’intestazione c’è la sfilza di destinatari chiamati in causa perché intervengano nel grande caos di Guidonia: si parte dal ministro, si continua con giudice e prefetto, poi la Meloni, Palozzi, Maugliani (segretario provinciale Pd), Centinaio (a capo dei salviniani), i capigruppo di minoranza. Il testo, una pagina fitta fitta di invettive generiche, nel mirino tutti i politici del Palazzo che ancora sono al governo, esclusi un paio. Non sono i contenuti a contare, tipici di certe missive anonime, quanto l’atmosfera al vetriolo che peggiore non si può immaginare, “è proprio da pre scioglimento” suggerisce qualcuno, e lo stesso Morelli commenta, “io sono rimasto scioccato, e credo venga da una persona del centrodestra”.

Nuova riunione in vista – Imperversa la confusione. La coalizione è ridotta allo stremo, nelle mani dei partiti minori Ncd e Fratelli d’Italia, visto che Forza Italia (con sindaco agli arresti e dove si era dimesso il più votato Bertucci) ha già perso due consiglieri di peso traghettati nel gruppo misto, cioè Marini e Cipriani, e ben tre oggi sono dissidenti, quindi restano in quattro a sostenere che sia necessario continuare imperterriti con la marcia. Anzi, sono tre considerato che Morelli si appresta ad andare alla riunione di maggioranza convocata per lunedì alle 16 con una tesi choc per le dinamiche generali, quelle forziste, e persino di componente. “Non ci sono più le condizioni morali e materiali per andare avanti, siamo minoranza prendiamone atto e basta. C’è uno sfilacciamento totale sia nel partito che in amministrazione, serve ora un atto di responsabilità. Quindi – dice Morelli – il consiglio va convocato al più presto, io propongo di votare il Bilancio come atto nei confronti della città e immediatamente dopo andare da Rosa Mariani e sciogliere il consiglio comunale, senza perdere neanche un minuto in più”.

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