“Operazione soliti noti” l’hanno chiamata i carabinieri quella che ieri mattina ha portato a 17 ordinanze di custodia cautelare per bloccare lo spaccio di droga da Colleverde fino a Monterotondo passando per Tor Lupara e Mentana. Gruppi noti agli investigatori, quindi, perché molti erano già agli arresti domiciliari. E nonostante questo non si era fermata la loro attività illecita. “Solo il carcere poteva bloccare il fenomeno”, ha sottolineato infatti, illustrando i punti chiave dell’ordinanza, il procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto che ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa con gli investigatori dell’Arma: il comandante del gruppo di Ostia, colonnello Pasqualino Toscani, il comandante della compagnia di Monterotondo Salvatore Ferraro, il comandante della stazione di Mentana Luigi Faella. “Una struttura radicata seppur rudimentale” quella stroncata, diventata “uno stabile punto di riferimento sul territorio per un ampio giro di clientela”. E una rete di pusher, con alto ricambio, che per la loro attività di “vendita” potevano arrivare a guadagnare mille, mille e 500 euro al mese. La sessantunenne di Monterotondo approfittava anche del permesso di uscire per fare la spesa per gestire il traffico. “Non una sempre operazione – ha detto il colonnello Toscani – ma un segnale di rassicurazione sociale per le tante persone che vivono questo territorio. Persone per bene che hanno diritto di sentire la vicinanza delle forze dell’ordine”.
I dati della procura. Intanto le denunce per stupefacenti sono in calo rispetto allo scorso anno grazie alle operazioni di controllo delle forze dell’ordine su coordinamento della procura. I numeri li ha dati il procuratore Menditto: dopo una lieve crescita dal biennio 2014-2016 a quello 2016-2017 (da 435 a 448) si è arrivati ad un calo del 15 per cento nel 2017-2018: 407. RedCro
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