Home Cronaca Operai in presidio, e Barbet solidarizza con Cubeddu per gli attacchi. Cerroni: “Deputato assente, è casta”

Operai in presidio, e Barbet solidarizza con Cubeddu per gli attacchi. Cerroni: “Deputato assente, è casta”

Operai in presidio, e Barbet solidarizza con Cubeddu per gli attacchi. Cerroni: “Deputato assente, è casta”

“Lo Stato è qui”, “ma che stai a dì”, il primo è il deputato Sebastiano Cubeddu, il secondo un lavoratore, accade l’altra settimana in piazza quando il cinque stelle si presenta in Comune a Guidonia con il vice ministro, è in corso da settimane la protesta degli operai delle cave. Il deputato è il grande assente della mobilitazione dei lavoratori rimasti per strada dopo le scelte dell’amministrazione cinque stelle. In piazza, nella breve apparizione, lo contestano, ma gli attacchi continuano anche dopo. Lo striscione sfondo bianco vernice rossa appare la notte prima dello sciopero generale e del corteo alla Triade, “on. Cubeddu il tuo silenzio uccide la città”, poi anche Fratelli d’Italia, “Cubeddu, 15mila euro al mese fanno comodo, Guidonia non è più un obbligo”, il web infiamma e si divide. Tanto che il sindaco Michel Barbet sul suo profilo facebook arriva, sabato sera, alla quarta notte di presidio con le tende degli operai che ormai dormono sotto il Comune, a dargli solidarietà: “Il mio pieno sostegno va a Sebastiano Cubeddu bersaglio di attacchi ingiustificabili che ledono una figura istituzionale che si è sempre battuta per la difesa del territorio di Guidonia Montecelio e della sua cittadinanza”. Il giorno dopo Barbet neanche si fa vedere alla processione cittadina, delega il vice Davide Russo, è il fine settimana della tradizionale festa. Neanche due parole sull’evento cristallizzato nell’immagine delle persone che ballano a pochi metri dalle tende degli operai. Il sindaco solidarizza con il deputato. Insomma, appare surreale: il Comune sta chiudendo le cave per uno scontro che vede da una parte il Palazzo contestare il mancato rispetto del piano di recupero, dall’altra le aziende rigettare ogni accusa, premendo invece sulla diversa applicazione delle norme che avviene dentro i confini della città. Gli atti però sono stati precisi, i cinque stelle hanno fatto chiudere una cava e un’altra è stata oggetto di sospensione, più di cento in tutto i licenziamenti. In questo quadro, il sindaco esprime la solidarietà a Cubeddu, il neo deputato, un fantasma a Guidonia in queste settimane di proteste iniziate il 3 settembre e mai interrotte. A parte qualche selfie dall’Aula della Camera, dall’elezione Cubeddu non aveva dato cenni alla città, atteggiamento non mutato con l’esplodere dell’affaire cave. Avvocato, giuslavorista, componente della commissione lavoro della Camera, Cubeddu non ha detto una parola dall’inizio della vertenza diventata emergenza occupazionale e sociale. Il deputato di collegio si è visto in due occasioni,  un passaggio il giorno del consiglio comunale, e poi per accompagnare Cioffi. Nessuna valutazione, nessuna parola se non “lo Stato è qui”, detto al microfono quasi con rabbia alla piazza che fremeva. Un atteggiamento che ha generato critiche, ne ha parlato il civico Aldo Cerroni che è stato suo competitor alle elezioni politiche con il Pd. “Quell’onorevole Cubeddu che tempo fa arringava nell’aula consiliare di Palazzo Guidoni rivolto al pubblico ai cittadini militanti invece che all’Aula in segno di spregio per persone e cose, sottolineando altisonanti violazioni costituzionali e il mancato rispetto della città e oggi, seduto fra i banchi della maggioranza di governo, nel palazzo di quella che definiva casta non dice una parola, non lascia un messaggi, insomma non prende posizione e soprattutto non incontra le delegazioni locali e, asserragliato nel palazzo, esce addirittura dalla porta di servizio”. Per Cerroni un deputato “assente, sbadato e che evita di svolgere il compito per il quale è stato eletto. Conoscere la realtà locale e rappresentarla ma che è vittima del suo contegno ideologico e della sua demagogia. E allora ho anche pensato che forse la sua assenza in tutti questi giorni era quasi meglio della sua presenza recitata e retorica. Si diventa casta solo quando ci si comporta come casta”.
Gea Petrini

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