Nathan, sbloccata la lottizzazione

Piovono tegole sulla testa del sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti, che il 2 febbraio ha avuto in mano il testo della sentenza numero 1239 con cui il Tar del Lazio di fatto si sblocca di nuovo il capitolo della lottizzazione Nathan. Una storia che si trascina dall’ormai lontano 2011, quando il consiglio comunale, allora guidato da Sandro Gallotti, accese il semaforo verde per gli appartamenti di lusso vista Villa Adriana della società Impreme, gruppo legato alla famiglia Mezzaroma.

Un problema di non poco conto e non per un solo motivo: da una parte c’è la vicinanza con il sito archeologico, uno dei più visitati al mondo, dall’altra il problema del rischio idrogeologico legato all’area di Ponte Lucano. Su questo secondo punto, ad oggi rimasto senza soluzioni, faceva perno l’ordinanza con cui il primo cittadino in carica nel 2014, lo stesso Proietti, aveva di fatto sospeso i lavori di urbanizzazione primaria, in attesa di una valutazione e magari di un intervento della Protezione Civile.

Tutto questo ad oggi non solo non è successo ma di fatto i giudici due giorni fa hanno stabilito che la richiesta della società, che quindi risale a sette anni e mezzo fa, era legittima. Il problema sta proprio nello strumento utilizzato dal Sindaco, ovvero l’ordinanza contingibile e urgente che può fare a tutela della salute pubblica ma non ad oltranza su una situazione che in quel momento preciso non determina rischi.

Come si legge nella sentenza: “La legittimità dell’atto è perciò subordinata all’incombenza del pericolo di grave pregiudizio (seppure non necessariamente maturato in modo repentino) e ad una conformazione atipica della fattispecie concreta che appaia temporalmente delimitata, e non già rimessa ad eventi futuri ed incerti, la cui mancata produzione potrebbe conferire un carattere permanente all’assetto degli interessi, come cristallizzati dal potere esercitato”.

Insomma è una strada che si può percorrere ma non in questo caso. Bene per i conti pubblici, ma male per i ricorrenti, è andata invece la questione della richiesta di maxi risarcimento danni. La società immobiliare aveva infatti battuto cassa per 95 milioni di euro, che quindi saranno risparmiati al Municipio. Una battaglia che quindi è stata persa a metà ma che testimonia quanto peso abbia e quali conseguenze porti decidere di non decidere. L’attendismo non sempre è una buona strategia e adesso che le gru possono arrivare si scriverà comunque un pezzo di questa storia infinita.