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Messa e l’effetto Tropiano

Messa e l’effetto Tropiano

L’effetto Tropiano è diventato una categoria politica. Di che si tratta? In poche parole. Vincenzo Tropiano si è candidato sindaco a Tivoli con la Lega praticamente da solo, senza cioè Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ora non c’è bisogno di riprendere l’intreccio di una querelle andata avanti mesi prima delle recenti amministrative, ma il dato di fatto è che la divisione del centrodestra ha decretato la sconfitta di Tropiano. La spinta sua personale e del partito non è bastata a arginare l’irrefrenabile avanzata del mega cartello proiettiano. Perché però si parla dell’effetto Tropiano? Per dire che se a Guidonia Montecelio la Lega con Messa procederà nella stessa direzione, l’esito sarà il medesimo. Sveliamo i personaggi principali della terza città del Lazio, ma prima una parentesi (quadra appunto). Mentre va avanti con più o meno convinzione lo scontro in amministrazione, intanto arrivati a metà della corsa, i soggetti politici sono già in moto per non farsi trovare impreparati alle urne post cinque stelle. Ci sono incontri, cene, faccia a faccia nelle stanze, giri di valzer per sondare. Il centrodestra, si diceva, è in fermento. Ecco quindi che non si può e non si potrà prescindere da Alessandro Messa. L’avvocato a capo della Lega è uno dei pezzi forti del futuro della coalizione a Guidonia. Il punto è capire come e perché. Le strade sono due, un’investitura per una corsa al Parlamento (quando sarà) oppure la candidatura a sindaco. Ai fini del ragionamento attuale, vale la pena occuparsi della seconda opzione. La carta Messa non è ignorabile dentro e fuori casa. Nel partito ha il suo seguito, la copertura sovracomunale, e un’ostilità conclamata con la consigliera comunale Arianna Cacioni. Pare che non si rivolgano parola. Ma non è la sola polpetta avvelenata. E’ difficile che sul nome di Messa si riesca a cucire un’alleanza in maniera veloce. I problemi maggiori potrebbero arrivare da Fratelli d’Italia, sempre più forte in Italia come a Guidonia Montecelio, e da quelle parti il nome di Messa non è tra i più quotati. Si potrebbe dire lo stesso di Forza Italia a gestione Massini-Cacciamani-Sassano, per i gelidi storici rapporti tra il mondo Messa e il mondo Sassano, anche se in realtà il fronte azzurro potrebbe riservare delle sorprese rispetto alle aspettative grazie all’approccio concreto di Massini che con Messa è disposto a ragionare. Un quadro variabile che diventa ancora più imprevedibile se si inserisce il polo civico che dialoga in maniera serrata con pezzi del centrodestra. Formalmente al momento sul tavolo c’è la richiesta di Massini di mettere in piedi il tavolo di coalizione per iniziare dai preliminari, diciamola così. Ma chissà se la proposta dell’ingegnere troverà riscontro dalle parti di Mario Pozzi per FdI e di Messa appunto per la Lega.

[parentesi quadra] è a cura di Gea Petrini

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