Home Interviste Mentana, Petrocchi in corsa per le regionali lancia la “rivolta dei non garantiti”

Mentana, Petrocchi in corsa per le regionali lancia la “rivolta dei non garantiti”

Mentana, Petrocchi in corsa per le regionali lancia la “rivolta dei non garantiti”

di Vincenzo Perrone

Inizia la campagna elettorale per le regionali anche a Mentana con il consigliere comunale Francesco Petrocchi pronto a candidarsi per un posto alla Pisana. La presentazione ufficiale avverrà il prossimo 21 dicembre con un evento al Casale Marchizza che inizierà alle 19.

E’ stato consigliere comunale e assessore a Mentana e vicepresidente della provincia di Roma. Come mai ora si candida per la Regione Lazio?
Va premesso che ho interpretato sempre la politica come passione e ho sviluppato parallelamente la mia professione per avere indipendenza economica e libertà. Ho deciso di candidarmi perché vedo molta disaffezione e sfiducia nelle istituzioni. Penso che servano persone con esperienza ma che facciano parte del tessuto produttivo della società. E’ vero che il professionismo politico va sostituto ma certamente non dal dilettantismo. Ci vuole in sostanza un giusto mix tra esperienza e professionalità.
Lo slogan che sta lanciando è la “Rivolta dei non garantiti”.

Cosa significa nello specifico?
In Italia l’80% delle persone fanno parte della fascia dei non garantiti. Oltre che ai dipendenti con contratti a termine, il precariato riguarda anche i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori e i professionisti verso cui non c’è nessuna forma di ammortizzatore sociale. Per non parlare dei giovani che si affacciano nel mondo del lavoro. Rispetto alle funzioni politiche, ad esempio, la Regione Lazio può incanalare i fondi europei dando priorità ai giovani che cercano lavoro. E’ necessario creare percorsi mirati in questo senso creando gli strumenti adeguati. In passato si sono dati fondi a pioggia a chi cercava di aprire delle start up, ora è necessario introdurre un sistema di meritocrazia. Chi apre un’azienda crea lavoro e quindi aiuta anche altre famiglie. Attualmente i giovani che entrano nel mondo del lavoro sono come quelle persone che vanno al ristorante per ultimo e non solo non mangiano nulla ma devono pagare il conto per tutti.

In passato lei ha militato con il Movimento sociale italiano e in generale nel centrodestra. Pensa di rientrare nella sua casa storica con queste regionali?
Continuerò con il progetto civico sul territorio di Mentana e nei prossimi giorni deciderò in questo senso. Certamente in Regione le opzioni sono politiche agirò in coerenza con il mio percorso. La scelta potrebbe essere tra la lista civica del presidente o partiti che abbiano un percorso culturale vicino al mio. Comunque la discriminante nella scelta sarà il grado di ospitalità delle istanze che porterò avanti come, appunto la questione dei non garantiti ma anche la sanità, la cultura, i servizi sociali e la disabilità. Anche i disabili, infatti, sono non garantiti perché spesso non sono liberi di circolare nel territorio.

Attualmente lei è consigliere comunale con il movimento “Impegno per Mentana” all’opposizione del governo Benedetti. Qual è il suo bilancio dell’amministrazione comunale dopo un anno e mezzo?
Seppur dall’opposizione inizialmente nutrivo speranza di cambiamento in questa amministrazione che, invece, è stata una grande delusione. Oltre all’inesperienza che può essere comprensibile, c’è un alto tasso di arroganza che non consente un confronto con l’opposizione. Non per spirito di fazione, ma il bilancio è negativo. Dopo un anno e mezzo vediamo zero opere pubbliche e zero finanziamenti regionali, di contro i soldi pubblici vengono dati ad associazioni vicine politicamente. Per non parlare dello sperpero di denaro pubblico con i 40mila euro spesi per una giornata di festa dell’uva o con la valutazione della rete erogasmet. Ci sono state assunzioni di dubbio gusto sia al Comune che alla Paoletti, sappiamo tutti che dopo un mese dall’insediamento è stato assunto il figlio del vicesindaco o il padre di un consigliere è stato vincitore del concorso sulla mobilità ed ora fa il dipendente comunale. Magari è tutto legale ma in politica va preservato anche il buonsenso e il decoro, doti che non vedo in questa amministrazione.

Pensa di dimettersi dal suo ruolo di consigliere comunale?
Ho parlato con il gruppo di “Impegno per Mentana” e continuerò ad essere consigliere comunale mantendendo fede all’impegno che ho preso con i cittadini. La mia battaglia politica continuerà con maggior vigore.

Leave a Reply