Madonna delle Rose, Benedetti: “Atto di responsabilità”

Anche il Comune di Mentana approva lo schema di accordo che andrà a regolamentare il contenzioso sull’area di Madonna delle Rose con l’Università La Sapienza. Nel corso della mattinata l’assise mentanese si è allineata con quanto aveva deciso nella giornata di ieri il Consiglio comunale di Fonte Nuova. Grande soddisfazione del sindaco Marco Benedetti e della maggioranza, qualche polemica tra i banchi dell’opposizione, in particolare da parte della Lega che ha deciso (come a Fonte Nuova) di non prendere parte al voto.  

Il commento del sindaco

Dopo oltre 40 anni il Comune di Mentana inizia a vedere la fine del contenzioso con l’Università La Sapienza sull’area della ex clinica di Madonna delle Rose che oggi ricade nel territorio comunale di Fonte Nuova. La sentenza della Corte di Cassazione del 27 gennaio 2020 aveva condannato il Comune di Mentana a un risarcimento monstre nei confronti dell’ateneo romano. Grazie a questo accordo, dei 14 milioni dovuti, l’amministrazione comunale mentanese ne corrisponderà solo 2.
“Abbiamo cominciato a lavorare a questo accordo tre anni fa”, ha dichiarato il sindaco Marco Benedetti. “Fortunatamente per il Comune di Mentana e per il Comune di Fonte Nuova abbiamo trovato degli interlocutori che hanno capito quanto fosse importante per i due comuni riuscire a trovare una soluzione che fosse sostenibile, in particolare mi riferisco ai due rettori de La Sapienza”.
Benedetti ha poi posto l’accento sull’importanza del ruolo giocato dalla Regione Lazio.
“Da gennaio dell’anno scorso è subentrato un ulteriore elemento che ha dato una spinta ancora più importante a questa possibilità di accordo, ovvero l’inserimento della Regione Lazio – continua il sindaco –. In atti e non in parole, la Regione Lazio ha impegnato in bilancio quelle risorse che sono utili ad aiutare i comuni a dirimere le controversie fra enti separati. La questione è stata seguita dal vicepresidente Daniele Leodori, che ringrazio dato che è stato di una parola assoluta. Il Comune di Fonte Nuova aveva espresso delle perplessità rispetto al proprio dovere di partecipazione. Grazie al suo impegno diretto, Leodori è riuscito a sensibilizzare il Comune di Fonte Nuova sull’importanza di questa opportunità”.
Un’altra notizia che fornisce Benedetti con chiarezza riguarda le eventuali cessioni di cubatura che il Comune di Fonte Nuova avrebbe potuto concedere all’Università. Da questo punto di vista non ci sono dubbi secondo il primo cittadino di Mentana.
“Le cubature non fanno più parte di questo accordo. Fonte Nuova paga finanziariamente una quota per chiudere questo accordo”.

La Lega esce dall’aula

I rappresentanti del Carroccio hanno voluto sottolineare nel corso dei loro interventi nel corso della seduta del Consiglio quanto fossero squilibrati, a loro modo di vedere, i termini dell’accordo.
“La ragione mi porterebbe a dire che siamo di fronte a un ottimo accordo, ma purtroppo il mio orgoglio di mentanese non mi fa essere così lucido”, ha dichiarato il consigliere della Lega Marco Lodi. “In questo accordo si decide che Mentana dovrà pagare molto di più di quello che dovrà pagare Fonte Nuova, che è il comune che riceverà i maggiori benefici da questo accordo. Tutti i benefici ricadranno proprio sul territorio di Fonte Nuova e non su quello di Mentana. La cosa che mi fa più arrabbiare è che proprio il Comune di Fonte Nuova, che è quello che vi ha sempre sbeffeggiati, vi costringe a firmare un accordo non alla pari ma da subalterni”.  
Per queste ragioni la Lega ha deciso di uscire dall’aula e di non partecipare al voto.
Al termine del dibattito la proposta di delibera è stata approvata dal Consiglio comunale di Mentana con 13 voti favorevoli e un’astensione. A spaccarsi è stata la compagine di Fratelli d’Italia: il capogruppo Giancarlo Coltella ha votato a favore della risoluzione, mentre Maurizio Petrocchi ha preferito astenersi pur non lasciando l’aula.
A questo punto non resta che attendere l’11 gennaio per il parere dell’Avvocatura dello Stato richiesto da La Sapienza, dopodiché le parti potranno incontrarsi per firmare l’accordo.