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Inchiesta sui rifiuti: smaltimento dell’umido, Guidonia cambia società

Inchiesta sui rifiuti: smaltimento dell’umido, Guidonia cambia società

di Gea Petrini

Il Comune di Guidonia Montecelio chiude i rapporti con la società Eco Consul, con un atto firmato il 12 aprile il dirigente Gerardo Argentino affida lo smaltimento della frazione umida alla Tekneko srl e MM Fratelli Morgante srl, il raggruppamento d’impresa che ha il mega appalto della raccolta dei rifiuti. Portare via una tonnellata di organico costerà adesso 130 euro, ben 13 euro in meno rispetto alla cifra iniziale pattuita quattro anni fa. E’ l’esito dello scontro intorno alla gestione del centro raccolta che sta creando non poche grane in lungo e in largo, sotto gli effetti dell’inchiesta della magistratura che ha acceso i riflettori sull’affidamento diretto alla Eco Consul che andava avanti dal 2012, costato otto avvisi di garanzia a politici in carica ed ex del Palazzo bianco.

La società non viene pagata, scatta il braccio di ferro – In attesa di dare il via a tutti gli effetti alla gara pubblica, per la quale come Argentino scrive a più riprese non si trovano i 10mila euro per la pubblicazione, il settore si è ritrovato nella situazione critica di dover affrontare un’emergenza. L’ultima proroga alla Eco Consul per il servizio di carico, trasporto e smaltimento della frazione umida aveva la scadenza a fine aprile. Intanto il costo sulle spalle dell’ente era già diminuito da quando il dirigente aveva messo piede all’Ambiente, passando a 135 euro a tonnellata, ancora troppo visto che dà il via a un’indagine di mercato per cercare proposte più convenienti per la casse pubbliche. Ma il braccio di ferro con la società che nel centro raccolta di via Sant’Angelo riceve i rifiuti di una trentina di Comuni, è andato avanti su più piani, a cominciare da quello economico. C’è stata già una prima interruzione del servizi per Guidonia due settimane fa, perché la Eco Consul contesta all’ente mancati pagamenti da mesi. Una parte dei pregressi è stata poi sistemata, ma mancano ancora all’appello le fatture da gennaio in poi. Tanto che la società con una nota inviata l’11 aprile fa suonare il campanello d’allarme: se non veniamo pagati, dal 13 aprile i cancelli per Guidonia Montecelio non si apriranno più. Un guaio bello e buono, il Comune fa muro: il dirigente – come è scritto nell’atto – non intende procedere con la liquidazione delle fatture prima che siano completati i controlli in corso e che sia quantificata la somma che l’ente invece deve ricevere come ristoro economico per tutta l’immondizia delle altre città arrivata in questi anni a Guidonia, «comuni ad oggi mai autorizzati».

Un via vai di Pec – Intanto il Comune appunto si è già mosso con un’indagine di mercato, scopo trovare nel Lazio un soggetto che faccia lo stesso servizio ma a un costo più basso. Il dirigente fa inviare sei Pec a Self Garden srl, Sep-Compost, Kyklos srl, Ecosystem spa, Saf spa e Tekneko srl (quest’ultima è già a Guidonia Montecelio per la raccolta rifiuti porta a porta). Rispondono in due, Tekneko e Sep-Compost, disponbili a entrare in gioco ma a 134 euro a tonnellata, insomma un euro in meno dell’attuale prezzo. Argentino insiste e chiede un prezzo migliore, così arriva la nuova offerta della Tekneko (due note dell’11 aprile), è pronta a trasportare e smaltire l’umido per 130 euro a tonnellata. L’emergenza da affrontare – il rischio era di bloccare la raccolta dell’umido – il Comune dà l’ok alla proposta, affidando in forza del quinto d’obbligo dell’appalto generale dei rifiuti. Così l’affidamento alla Eco Consul è formalmente concluso il 12 aprile, ed è subentrata Tekneko fino al 31 dicembre prossimo, 1 milione e 130mila euro.

Controlli al centro raccolta – Se questo è il fronte del servizio, c’è poi quello del centro raccolta. Il settore Ambiente con tanto di lettera formale inviata al comandante della polizia municipale Marco Alia il 6 aprile chiede che siano eseguiti controlli sul corretto svolgimento delle attività nel sito, avvalendosi se necessario del supporto esterno. Il comandante riceve il documento e infatti coinvolge subito Asl, Arpa Lazio e Città Metropolitana volendo appunto personale specializzato per un sopralluogo all’impianto. Il carteggio tra il Comune e Eco Consul è un fiorire, il Palazzo pretende chiarimenti in ordine a due aspetti del progetto del centro raccolta approvato dalla Giunta nel 2012 (per il quale sono nei guai gli assessori), ma la società contesta punto per punto. Il top dello scontro è per il servizio alle città che scaricano nel centro raccolta di Guidonia. Il Comune dopo quattro anni di oblio ha messo paletti e scritto diffide, la società invece contesta la posizione di Guidonia, al corrente della situazione dall’inizio, se ne discuterà in sede di tribunale amministrativo.

Panico in provincia e il ristoro che non c’è – Città di mare e di montagna continuano a usare l’impianto. La linea di Guidonia oggi è questa: quei Comuni non sono mai stati autorizzati a portare l’organico nel centro di via Sant’Angelo (Eco Consul dice il contrario) e nemmeno un euro è entrato di ristoro economico previsto (la società sostiene invece di aver sollecitato l’emissione delle fatture senza sortire alcun effetto). Il dato di fatto è che il compenso dovuto a Guidonia sede ospitante era di due euro a tonnellata, una cifra oggi che per Argentino è irricevibile. Il dirigente ha chiesto quindi di quantificare il ristoro nella differenza tra quello che ha pagato Guidonia per il servizio e quello che pagano gli altri comuni. Già, perché intanto è venuto fuori che non solo quei 143 euro iniziali ma anche i 135 versati negli ultimi mesi sono ben superiori a quello che vicini e lontani tirano fuori per il medesimo servizio. Diciassette le Pec inviate da Argentino in direzione di altri municipi: San Cesareo, Frascati, Civitavecchia, Tivoli, Genzano, Zagarolo, Palestrina, Monte Porzio Catone, Rocca Di Papa, Genazzano, Colonna, Unione Comuni Valle Ustica, Fiano Romano, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, San Vito Romano. Obiettivo capire quanto scaricano ogni anno e a che prezzo. Per ora in pochi hanno risposto. Una ritrosia dovuta a evidenti timori, di ritrovarsi cioè con il servizio in panne. Fiano Romano paga 118 euro a tonnellata, Zagarolo 119, Rocca Di Papa 120 e Unione Comuni Valle Ustica 125 euro. Non c’è una cifra che si avvicini a quella pagata in questi anni da Guidonia Montecelio.

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