I Ribelli attaccano il cuore del proiettismo. La proposta Stacchini passa per il rotto della cuffia

Youtube ne ha viste delle belle ieri. Per chi ha avuto il piacere di seguire la seduta di consiglio comunale su Stacchini, a beneficio dei tiburtini e non che non conoscono la storia l’aula si doveva pronunciare sull’invio alla Regione Lazio della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per procedere con la realizzazione del polo logistico delle meraviglie, la sintesi è presto fatta: il primo cittadino ha perso la sua maggioranza granitica e ora che il dado è tratto bisogna capire cosa fare.

L’assenza di Cecchetti, De Santis, Marinelli e Fidanza e la “stampella” Asquini: “Senso di responsabilità”

A non presentarsi in aula sono stati in quattro: Domenico Cecchetti, Nello De Santis, Alessandra Fidanza e Angelo Marinelli. La decisione del gruppo, nell’aria già da qualche giorno, ha pesantemente colpito l’equilibrio, a quanto pare precario, delle liste che sostengono il secondo Proietti. Cosa accadrà adesso non è semplice da prevedere fatto sta che numeri alla mano l’atto su Stacchini è stato votato da 12 consiglieri a cui si è aggiunta l’astensione dell’uomo del giorno: Massimiliano Asquini. Traghettato dalla Lega in Fratelli d’Italia per incompatibilità inconciliabili con i colleghi di campagna elettorale, ha deciso di dare una possibilità a quello che siedono dall’altra parte della barricata tenendo così il numero legale. Cosa ne pensa il partito di Giorgia Meloni di questa decisione resta per ora una domanda senza risposta, visto che non ci sono state esternazioni ufficiali tranne quella in aula dello stesso Asquini: “Stamane (ieri, ndr) ad inizio seduta il collega Napoleoni ha voluto ricordare quella che per me è una ovvietà: la presenza in aula non vuol dire aderire alla maggioranza. Difatti non possono che far sorridere le definizioni di “abbraccio mortale” o “stampella alla maggioranza” dall’amaro sapore di vecchia politica. Oggi Fratelli d’Italia con senso di responsabilità ha voluto, invece, dare un abbraccio ai cittadini di Tivoli Terme. È sotto gli occhi di tutti la situazione in cui versa l’area Stacchini che ormai da decenni vive in uno stato di abbandono e degrado, ma dopo i primi interventi di stamane, sono ancora più convinto della bontà della mia azione”. Certo è che se il gruppo dirigente aspira ad un futuro alla guida della città e della coalizione di centrodestra, una posizione ufficiale anche da parte degli organi politici sull’accaduto dovrà pur essere rilasciata. Il resto dei colleghi di minoranza, pur partecipando al dibattito, ha deciso invece di prendere direttamente la porta d’uscita e di non dare nessuna forma di contributo. A richiedere di nuovo le dimissioni di Proietti anche il gruppo di Polis: “È questo il risultato del civismo proiettiano con i partiti dei destra la governo della città camuffat, codardamente, dietro inutili e fasulle liste civiche. Proietti di deve dimettere”.