Home Cronaca Guidonia, tarriffe mensa ridotte del 17% e 9 rate. Quest’anno niente panino da casa

Guidonia, tarriffe mensa ridotte del 17% e 9 rate. Quest’anno niente panino da casa

Guidonia, tarriffe mensa ridotte del 17% e 9 rate. Quest’anno niente panino da casa

Tariffe più basse del 17% e pagamento in nove rate, le misure introdotte dal governo cinque stelle di Guidonia Montecelio per la mensa scolastica protagonista di una vera e propria stangata nel marasma del disastro conti. In un serrato confronto con i genitori, l’assessore Paolo Aprile e il sindaco Michel Barbet spiegano di “aver fatto il massimo” viste le rigide condizioni delle casse. Il punto di partenza, la tabella delle tariffe per fasce di reddito deliberata dal commissario prefettizio a marzo nell’ambito del piano di riequilibrio che ha salvato la città dal dissesto.

E’ invariata la fetta di contribuzione del 20% in carico al Comune e l’80% alle famiglie, “ma abbiamo rivisto i calcoli – spiega Aprile – con l’obiettivo di gravare il meno possibile sulle famiglie”. Attraverso due interventi, il pasto a consumo che comporta un meccanismo semplice, “si paga per quello che effettivamente si usufruisce”, con un adeguamento all’effettivo numero di giorni previsti dal calendario regionale (ce ne erano 33 in più). Le fasce Isee restano quindi sei, per quella più bassa fino cioè a 5mila euro di reddito, in caso di cinque rientri settimanali, si passa da 438 euro a 362, circa 75 in meno. E il secondo passo è stato “riuscire a dividere l’importo in nove rate”, si pagherà quindi una quota mensile, nel caso dei 362 euro, si tratta di 40 euro, a partire da ottobre e anche online. “La nostra amministrazione, gli uffici e alcuni cittadini che ci hanno supportato fin dai primi giorni, hanno fatto un grande lavoro per assicurare la corretta erogazione, qualità ed economicità del servizio – commenta Barbet – introducendo anche delle novità molto richieste dalle famiglie. Non dovendo lavorare in un periodo emergenziale come questo contiamo di migliorare ancora già dal successivo anno scolastico”.

“Voglio ringraziare i genitori”, dice Aprile, in rappresentanza delle famiglie si sono mosse Elisa Strani e Elisabetta Ferrari, “siamo soddisfatte, sono state accolte tutte le nostre richieste”. La terza in realtà è ancora un’ipotesi e la palla passa ai dirigenti scolastici. Si tratta della possibilità per gli alunni di portare a scuola il “pasto secco” cioè il panino, l’unica variante ammissibile del classico pasto da casa. Il Comune dà la sua disponibilità, manca adesso il via libera dei singoli istituti che devono farsi carico d’altronde di una serie di grane organizzative, a cominciare dalla location. I ragazzi che mangiano panini possono infatti consumare il pranzo nella stessa sala dei fruitori della mensa, ma in tavoli diversi e zone diverse. Per quest’anno comunque non se ne parla.

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