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Guidonia, le regole anti-slot restano parole: il sindaco ancora non firma

Guidonia, le regole anti-slot restano parole: il sindaco ancora non firma

Venti giorni e ancora il regolamento approvato dalla maggioranza in consiglio sulle regole anti slot non diventa realtà. Uno stallo ai piani alti del Palazzo di Guidonia Montecelio dove deve uscite per rendere concrete le prescrizioni del documento, una tabella delle sanzioni e la relativa ordinanza firmata dal sindaco Michel Barbet. Eppure dopo la discussione in consiglio comunale che ha condotto all’approvazione del regolamento voluto dal cinque stelle Claudio Caruso, niente si è mosso. Si sono fatti sentire, nei giorni successivi al voto, gli imprenditori di categoria, prima in commissione e poi nel convegno sul tema organizzato con i pezzi grossi del movimento. Che adesso il regolamento anti-slot sia destinato a rimanere sul piano delle intenzioni? D’altronde se Barbet e l’esecutivo non daranno sprint concreto alle norme pensate per contrastare la ludopatia a Guidonia, si tratterà dell’ennesima passerella. Un territorio, quello della terza città del Lazio, che conta su una fetta di popolazione affetta dal gioco d’azzardo patologico, uomini nella maggior parte dei casi, di tutte le età, artigiani, operai, commercianti. Proprio per evitare che la patologia dilaghi dilapidando soldi e speranze, il regolamento prevede dei nuovi paletti. Per le attività già esistenti che hanno le macchinette, entro trenta giorni dovranno togliere le insegne luminose o intermittenti, e adeguarsi ai nuovi nuovi orari più restrittivi, mentre per le nuove attività oltre a questi requisiti dovranno tenere conto anche del fattore distanza dai luoghi sensibili, vietato entro 500 metri in caso di vincita in denaro, negli altri casi 350 metri. Ma tutto resterà sulla carta se il sindaco Barbet farà prendere polvere all’ordinanza.

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