Home Cronaca Guidonia, emergenza cimitero: restano 50 loculi. Lavori per l’ampliamento bloccati, la scottante relazione sul caso è ancora top secret

Guidonia, emergenza cimitero: restano 50 loculi. Lavori per l’ampliamento bloccati, la scottante relazione sul caso è ancora top secret

Guidonia, emergenza cimitero: restano 50 loculi. Lavori per l’ampliamento bloccati, la scottante relazione sul caso è ancora top secret

di Gea Petrini

Altri due mesi o poco più, a Guidonia Montecelio c’è una nuova emergenza. Ed è quella del cimitero. I loculi sono in esaurimento, ne restano circa 50 per coprire in base alle stime il periodo da qui alla fine dell’anno. Un ennesimo disastro verso il quale si incammina il Comune alle prese non solo con il buco di Bilancio ma con un elenco di pesanti criticità. Il camposanto è da prima dell’estate un vero tasto dolente: è ancora congelato il contratto con la ditta di Innocenzo Morasca che sarebbe dovuta subentrare nella gestione del vecchio cimitero costruendo intanto la parte nuova. I lavori per allargare sono bloccati per uno scontro di fuoco tra il privato e il Palazzo, poi finito in una relazione sul caso voluta dal commissario e ancora segreta ma dagli esiti imprevedibili.

Cinquanta fornetti e poi?
La mancanza di spazi non è un problema di oggi, d’altronde è il motivo per il quale il Comune si è avviato verso l’ampliamento del cimitero. Con i lavori e relativa concessione per 25 anni al privato fermi al palo, ora i numeri sono da far tremare i polsi. Restano cinquanta loculi, il punto è capire cosa accadrà il giorno – molto vicino – in cui arriverà lo stop. Una delle ipotesi che circola è che il Comune possa avvalersi di un aiuto esterno, appoggiandosi al cimitero di Marcellina. Nel camposanto vicino infatti è stato modificato il regolamento ed è possibile la concessione dei loculi ai non residenti ma a un prezzo maggiorato di 1.500 euro, mentre per le aree cimiteriali è aumentato rispettivamente di 10.000 euro per le aree destinate alle tombe gentilizie e di 8mila per le aree destinate alle tombe a terra. Se ne occupa anche qui lo stesso imprenditore che ha vinto il bando a Guidonia. Il cimitero di Marcellina infatti è affidato in global service alla società “Morasca srl Villanova 2000” dal 2003. Anche lì si trattò della progettazione, dell’ampliamento e della gestione del complesso cimiteriale.

Lo scontro sulla concessione a Guidonia
Nella terza città del Lazio si è scatenata una contesa da mille e una notte tra il Consorzio Comor di Morasca e il Comune, nella persona dell’ex responsabile, il geometra Salvatore Mazza. Tutto inizia il 9 ottobre del 2014, quando dopo aver vinto la gara, il Consorzio firma il contratto con l’ente: 25 anni di gestione del camposanto, vecchio e nuovo da costruire. Per due anni c’è un carteggio che appare infinito, i dissapori tra il Palazzo e l’impresa aumentano vertiginosamente fino a esplodere il 13 giugno scorso, quando l’allora dirigente di settore, Angelo De Paolis, passa sopra i problemi che il funzionario Mazza aveva sollevato, sancendo l’inizio dell’era di Morasca e quindi la privatizzazione. Quell’atto non viene applicato, il cimitero resta nelle mani del Comune perché la guerra a suon di carte bollate va avanti. L’ufficio infatti fa resistenza al dirigente: il passaggio di consegne al privato non può partire – è in sintesi la posizione – perché l’articolo 27 del Capitolato d’appalto chiarisce che l’impresa prenda la gestione del cimitero esistente (il vecchio) “entro 60 giorni dall’approvazione del collaudo dei lavori del primo lotto”. Quei lavori invece non ci sono, mette nero su bianco l’ex responsabile, e quindi non si può andare avanti. E vengono individuate una serie di mancanze contrattuali. Dall’altro lato della barricata, il privato manda l’avvocato in Comune praticamente una volta a settimana, denunciando come gli venga impedito di fare il proprio mestiere, ostacolato proprio dagli uffici dell’ente. Una delle accuse mosse, è che il Comune ha affidato a terze ditte in via diretta l’esecuzione di lavori cimiteriali nelle aree consegnate in esclusiva a Morasca. Tredici determine, per quasi 500mila euro di lavori. L’intero fascicolo finisce nelle mani del commissario prefettizio Giuseppe Marani che è subentrato dopo la caduta del governo cittadino. Il commissario congela l’affidamento a Morasca e incarica una commissione speciale di elaborare una dettagliata relazione sull’affaire cimitero.

La relazione scottante è “top secret”

E’ il 14 luglio e vengono scelti per andare a fondo della disputa il comandante della polizia municipale Marco Alia, in qualità di responsabile dell’anticorruzione comunale e le dirigenti Paola Piseddu e Antonella Auciello. Producono un documento pronto già ad agosto ma che resta rigorosamente top secret. Secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbero elementi critici a tal punto da mettere in discussione l’intera partita. Il commissario a inizio mese sulla questione preferisce rimanere in silenzio, definendola “molto delicata”. E ancora in questi giorni le carte sono sotto la lente della nuova dirigente di settore, l’architetto Giovanna Recchia che intanto è subentrata a De Paolis (spostato ai Lavori Pubblici), come è stato trasferito il geometra Mazza ruotato all’Ambiente. La Recchia sta esaminando il fascicolo con grande scrupolo, e tutto è ancora in fase di valutazione.

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