Home città Guidonia Guidonia, il consiglio vota la mozione del Pd: caso cave in Regione. FdI dice no: unico partito

Guidonia, il consiglio vota la mozione del Pd: caso cave in Regione. FdI dice no: unico partito

Guidonia, il consiglio vota la mozione del Pd: caso cave in Regione. FdI dice no: unico partito

Sono quasi le sei di pomeriggio quando il consiglio comunale di Guidonia Montecelio vota unanime la mozione del Pd sulle cave che impegna la Regione a farsi carico delle prospettive, è ancora il pirmo punto di un’assise che durerà fino a sera inoltrata. Unici a dire no, Fratelli d’Italia, assente in quel momento ma il “niet” viene anticipato da Arianna Cacioni prima di prendere la porta per ragioni personali. In platea ci sono rappresentanze sindacali e lavoratori del settore estrattivo, in attesa della seconda riunione del tavolo fissata per lunedì, la questione rovente approda in aula in un clima più sereno rispetto allo scontro aspro culminato con lo sciopero in piazza del 4 aprile degli operai del distretto. S’intende dagli interventi del sindaco Michel Barbet e del presidente di commissione Claudio Zarro come la fase sia quella della mediazione.

Al centro del braccio di ferro, i dinieghi a prorogare le autorizzazioni alle imprese partiti dal Comune per i mancati ritombamenti. E’ il consigliere Emanuele Di Silvio a dare i numeri – in senso buono, per carità – 25 attività sul territorio, 500 lavoratori diretti e 1.500 dell’indotto, più di 10 concessioni scadute, “molti operai licenziati”. Da questa fotografia le considerazioni, “è impossibile ritombare le cave con la terra che si toglie – dice Di Silvio – la Regione Lazio deve impegnarsi a cambiare la legge. E’ impossibile però trovare un’alternativa in dieci giorni, bisogna intanto dare le proroghe, non possiamo permetterci di buttare in mare una risorsa come il travertino”. Il sindaco Barbet interviene subito: “E’ necessario trovare una soluzione, abbiamo immediatamente scritto a Zingaretti per una strada normativa. Siamo convinti del tavolo permanente, anche gli imprenditori sono da tutelare perché rappresentano una risorsa, come i lavoratori sono da tutelare. Si deve pensare alla riqualificazione di tutto il territorio con coraggio. Per le proroghe deve esserci l’obiettivo unitario della riqualificazione”.

La palla torna all’opposizione, si accende il microfono del democrat Mario Lomuscio, “l’attività estrattiva non deve essere un problema ma una risorsa, bene il tavolo”, il civico Mauro De Santis suggerisce, “si deve lavorare per una soluzione definitiva ma intanto serve una soluzione subito”, Giovanna Ammaturo di Noi con Salvini è soddisfatta del tavolo tra Comuni, imprenditori e lavoratori, “ogni azione utile alla difesa del lavoro è politica del buonsenso, lo sciopero dei lavoratori ci ha fatto ricordare cosa è una comunità”. Nel Pd il capogruppo Simone Guglielmo rammenta che da tutelare “è anche l’acqua sulfurea”, e la collega Paola De Dominicis batte sul punto dei tempi, “il problema però è immediato, concediamo proroghe temporanee, la soluzione va trovata, ma servirà tempo e intanto cosa accadrà? Ci sono già lavoratori a casa che devono arrangiarsi per mandare avanti la famiglia”. Il sì formale della maggioranza alla mozione arriva per voce di Zarro che sottolinea però, i cinque stelle votano ma Arianna Cacioni, prima di assentarsi ha espresso la propria contrarietà. Tutti tranne FdI quindi, la consigliera è netta “le ragioni sono amministrative, è assurdo delegare alla Regione compiti del Comune, è uno scaricabarile senza senso. Di filiera, di investimenti, si parla con la Regione. Ma di proroghe si parla con il Comune”. Unica dell’intero consiglio a non sostenere la mozione, “non ho paura di portare avanti le mie posizioni” dice con sicurezza a margine del consiglio una volta tornata. Tant’è.
geape.

Leave a Reply