Home città Guidonia Guidonia, Castorino (5S): “No agli incubatori di odio. Riportiamo lo Stato all’Albuccione”

Guidonia, Castorino (5S): “No agli incubatori di odio. Riportiamo lo Stato all’Albuccione”

Guidonia, Castorino (5S): “No agli incubatori di odio. Riportiamo lo Stato all’Albuccione”

In pieno consiglio comunale, tra tensioni e richieste, con i cittadini di Albuccione venuti nel Palazzo di Guidonia a esigere lo sgombero dell’insediamento rom abusivo, e una maggioranza cinque stelle che appare trascinata dalla marea, attaccata dalle molto diverse opposizioni per la mancanza di proposte sull’emergenza, in uno sfilacciamento generale che sembra non far trovare il bandolo della matassa, lo scossone arriva da un 22enne. Matteo Castorino, consigliere cinque stelle, il più giovane dell’assise, inchioda colleghi e pubblico a un intervento che sposta – tra favorevoli e contrari – la discussione su tematiche che in quell’aula ancora non erano neanche state accennate. E’ un universitario a sfidare i consiglieri di ogni schieramento, partiti e movimenti, a non cadere nella spirale, a non diventare “incubatori di odio”, veicoli di xenofobia. E’ il ragazzo di Setteville a tracciare la posizione del governo della terza città del Lazio.

In Italia – dice in apertura – i processi di accoglienza e i tentativi di integrazione si svolgono “quasi esclusivamente in territori gravati da disagi sociali”. Quindi “le periferie delle grandi città”, proprio dove “mancano i servizi pubblici” e la povertà è bruciante in una mancanza quasi assoluta di rete sociale, lì – analizza il consigliere – si innestano pressioni sempre più forti, con masse di migranti percepite “come aliene”. In questi posti, e il quartiere di Albuccione ne è esempio perfetto, “a una marginalità sociale viene sommata altra marginalità e si produce il conflitto”. Castorino lo dice senza mezzi termini, di fronte a questo due sono le strade. La prima è quella più semplice, “trasformare i propri partiti e movimenti politici in incubatori d’odio. Costruire consenso elettorale sulle angosce delle persone, sulla paura per l’uomo nero”. E non resta sul piano teorico: “Penso, sul nostro territorio, all’attività che fa un movimento incostituzionale come quello di Casapound, ma anche al movimento personale di Salvini rappresentato in quest’aula, ma anche Fratelli di Italia”. A Arianna Cacioni rivolge un messaggio diretto, “mi chiedo per quale motivo i militanti di Fratelli di Italia ciclicamente imbrattino i muri della nostra città con manifesti e striscioni abusivi dal sapore xenofobo per poi postare trionfalmente il tutto su facebook”. L’altra strada invece, meno battuta, “è quella di incidere sulle cause della marginalità sociale”, all’Albuccione “è venuto meno lo Stato, un intero quartiere, con la sua umanità spesso afflitta da esclusione sociale – scandisce Castorino – è stato di fatto ghettizzato e tagliato fuori dalla vita di Guidonia”. E la detta il consigliere 22enne la linea del governo lasciando a bocca aperta la platea: “Il nostro compito di amministratori è di riportare la legalità all’Albuccione. Fatto questo, occorre un radicale cambio di visione su quel quartiere. Occorre ricostruire un tessuto sociale che, negli anni, è stato smantellato”. geape.

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