Home città Guidonia Guidonia, Cacioni passa con FdI: colpo finale per gli azzurri. Nuovo ossigeno per Messa

Guidonia, Cacioni passa con FdI: colpo finale per gli azzurri. Nuovo ossigeno per Messa

Guidonia, Cacioni passa con FdI: colpo finale per gli azzurri. Nuovo ossigeno per Messa

Immortalata accanto a Silvio Berlusconi che aveva visto in lei chissà quale promessa per il futuro, la consigliera di opposizione Arianna Cacioni lascia Forza Italia e aderisce a Fratelli d’Italia. E’ l’apice di quell’intesa maturata con il mondo di destra in campagna elettorale a Guidonia Montecelio: i Messa hanno avuto la meglio sul Cavaliere e la Cacioni migra nelle terre della Meloni, lasciando l’ex partito di maggioranza senza alcun rappresentante in assise.

Imposta sul tavolo provinciale e regionale proprio da Forza Italia, l’ex pupilla di Eligio Rubeis, dopo un anno di scontri feroci in casa azzurra, è stata la ragione della lite finale, dello scisma pre elettorale. Perché l’ex sindaco non ha voluto saperne di cedere all’idea di un candidato esterno alle roventi vicende del governo, tra scandali e mazzette, il profilo terzo per riunire le truppe c’era anche, proposto dal gruppo di Stefano Sassano, ed era l’avvocato Alberto Cuccuru. Invece niente, l’architetto ha mostrato i muscoli, i vertici gli hanno dato ragione, tutto per candidare la giovane Cacioni, ex stagista, cresciuta nel rubeisismo, portata poi di corsa da Silvio per uno scatto promozionale. Vinta la battaglia interna e con Cacioni in corsa però la musica in quel mese è stata ben diversa rispetto alle premesse. Forza Italia dimezzata, visto che l’area Sassano e quella di Andrea Mazza si erano tirate fuori andando con Cerroni, è sparita. La candidata è stata lasciata in balìa delle onde, i big azzurri in lista, Michele Venturiello e Marianna De Maio non si sono mai visti e sentiti, neanche un manifesto, una manina, una cena di sostegno, in pieno stile low profile. D’altronde la De Maio – dicono i rumors – era quasi svenuta alla sola idea di vedere  Cacioni a rappresentare non solo il partito ma quel che restava della coalizione. A rendere l’ex consulente del cerimoniale una protagonista politica ci ha pensato Fratelli d’Italia, prima i vertici di Marco Silvestroni e company che hanno benedetto la sua venuta, saldando più o meno consapevolmente il vero accordo che era stato stretto invece in città, o al limite al confine viste le restrizioni, tra Rubeis e Messa. Ma la decisiva spinta politica c’è stata appunto a Guidonia grazie al capolista Alessandro Messa che l’ha portata in giro per tutto il Comune a fare comizi in piazze spesso semi vuote, con striscioni abusivi disseminati ovunque. C’è stato un momento in cui Cacioni sembrava la candidata di FdI, punto, degli azzurri in fondo non c’era traccia.

“Aderisco con convinzione ed entusiasmo a Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale – dice adesso la consigliera – Una scelta che parte dalla condivisione dei valori, dei principi e delle battaglie che animano il movimento unita ad una positiva esperienza elettorale, che mi ha dato la possibilità di scendere in politica per la prima volta con un compito importante ed impegnativo, rappresentare da candidato sindaco una comunità umana e politica radicata da tanti anni a Guidonia Montecelio, capace allo stesso tempo di esprimere tanto entusiasmo e sensibilità ai problemi essenziali e tangibili dei cittadini di Guidonia. Un momento di crescita mio e di tutto il gruppo. Si apre così una stagione densa di sfide e di appuntamenti elettorali, a livello territoriale e nazionale, in cui sono certa Guidonia Montecelio debba essere ancora protagonista politica”. Già perché poi i numeri sono stati impietosi, ed è entrata in assise solo lei, i big azzurri di cui sopra niente, non il più votato Augusto Cacciamani (innesto pre-elettorale), ma il seggio non è scattato nemmeno agli alleati, Messa non eletto nonostante abbia sbancato rispetto ai colleghi in fatto di preferenze. C’è chi a quel punto lo ha dato per spacciato, sentenziando sul sipario che calando su un’epoca includeva anche la parabola di Messa rimasto fuori dai giochi. Ora quei malevoli dovranno ricredersi. Il giovane Messa ha una consigliera, e Forza Italia no.

Nelle stanze azzurre la notizia non è passata certo inosservata. Ha già lanciato l’hashtag #ricostruzioneforzaitalia, Maurizio Massini, esponente dell’area Sassano, uno dei più convinti a volere la rottura con il passato. “Oggi Forza Italia che solo pochi mesi fa era partito di maggioranza relativa in questa città, non ha più rappresentanti in consiglio comunale – scrive l’ingegnere – per questo dobbiamo ringraziare Adriano Palozzi, segretario provinciale, ed Eligio Rubeis che hanno voluto fortemente la candidatura di Cacioni, non avendo voluto accogliere anche altre proposte che avrebbero ricompattato il quadro. Forza Italia dovrà ricominciare da quelli che sono rimasti”. E con una guida imposta da Roma, il partito è stato commissariato, arriverà per questo Alessandro Battilocchio: “Lo attendiamo con rispetto – conclude Massini – ma con la consapevolezza che questo commissariamento deve essere una parentesi breve che porti a ricreare gli organismi di un partito locale che rappresenta la terza città del Lazio”.
Gea Petrini

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