Home città Guidonia Guidonia, al liceo Majorana Righini e Ferro a confronto sulla legalizzazione delle droghe leggere

Guidonia, al liceo Majorana Righini e Ferro a confronto sulla legalizzazione delle droghe leggere

Guidonia, al liceo Majorana Righini e Ferro a confronto sulla legalizzazione delle droghe leggere

Legalizzazione delle droghe leggere al centro del dibattito organizzato dagli studenti del liceo scientifico Majorana a Guidonia Montecelio. L’auditorium gremito di giovani ha ospitato il match tra il deputato del Pd Andrea Ferro (per conto dei favorevoli) e Giancarlo Righini, capogruppo in Regione Lazio di Fratelli d’Italia, chiamato invece a rappresentare i contrari. Sono presentati con le cariche istituzionali e senza sigle di partito (come è giusto vista la location) dagli attenti rappresentanti che hanno dato vita all’evento, Lorenzo Esposito, Giulia Mariozzi e Luca Del Pio, così i due protagonisti si sono confrontati in un bel clima di attenzione nel merito di un tema delicato e complesso. Professori seduti insieme agli studenti che sono in cogestione nel liceo guidato – come tutto il polo scolastico – dal preside Eusebio Ciccotti accolto tra gli applausi alla fine dell’incontro, Righini e Ferro hanno avuto tre minuti ciascuno per rispondere, di volta in volta, alle cinque domande preparate dai ragazzi. Con il disegno di legge che staziona in parlamento da un paio di anni, ai relatori è stata subita posta una questione clou, gli effetti dell’eventuale legalizzazione sul numero di consumatori. “Le statistiche dicono che il dieci percento della popolazione fa un uso costante di cannabis – inizia Righini – la legalizzazione non farebbe che aumentare questa platea. Da parte nostra c’è assoluta contrarietà, perché è una sostanza che altera la percezione”. Ferro invece cita altre statistiche, “le uniche che hanno valore perché non sono di parte, in ogni Stato dove si è attuata la legalizzazione, i consumatori sono o leggermente diminuiti o restati invariati. E’ stato dimezzato invece il passaggio alle droghe pesanti”. Parte rilevante del dibattito va avanti sulle conseguenze per il mercato illegale, “ogni volta che cade un sistema proibizionistico gli utenti si spostano sul mercato legale, per paura” continua Ferro, ma non per Righini che snocciola un’altra tesi. “C’è una platea di minori, purtroppo numerosa – interviene il capogruppo FdI – che in quel caso si continuerà a rivolgere al mercato illegale. Poniamoci la domanda, ma lo Stato può vendere qualcosa che altera la percezione della realtà con rilevanti e drammatici costi sociali?”. Il democratico dal canto suo ricorda, “lo Stato con la legalizzazione toglierebbe alla criminalità organizzata dieci miliardi di euro, fondi che potrebbero essere usati anche in campagne di prevenzione, spezzando il meccanismo per cui sempre quella criminalità è padrona delle nostre periferie”. Righini vuole al centro “l’etica”, Ferro chiude lanciando un messaggio, “non fatevi idee sbagliate, qui nessuno dice che le droghe leggere fanno bene, tolto l’uso curativo che è già disciplinato. Ma parliamo di riduzione del danno”. Applausi bipartisan per tutti, si sciama fuori, allora Righini queste regionali? “Aspettiamo di conoscere il nome del nostro candidato alla presidenza e partiamo”. geape.

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