Home Cronaca Fonte Nuova, l’assessore Casagrande: “Il carnevale ci sarà”. Le voci? “Bugie create ad arte”

Fonte Nuova, l’assessore Casagrande: “Il carnevale ci sarà”. Le voci? “Bugie create ad arte”

Fonte Nuova, l’assessore Casagrande: “Il carnevale ci sarà”. Le voci? “Bugie create ad arte”

Arrivano le rassicurazioni di Beatrice Casagrande, assessore alla cultura a Fonte Nuova, in merito allo svolgimento del carnevale in città. “A prescindere da chiacchiere senza alcun valore che si sono registrate in questi giorni – ha commentato l’assessore – creando solo confusione e disorientamento, ci tengo a precisare che il Carnevale non è mai stato messo in discussione ed anzi avremo ben tre eventi: sabato 10 a piazza Padre Pio, a cura dell’Ansi (Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia), dedicato ai più piccini; domenica 11, a cura dell’associazione festeggiamenti, con la partecipazione di artisti di strada, Clown e altro e per l’occasione verrà chiusa la Nomentana da piazza Padre Pio a piazza Varisco; la conclusione sarà martedì 13 a piazza Federico Zeri, a cura della Pro Loco, con artisti di strada e giochi per bambini. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare rendendo la festa quello che è sempre stata cioè un momento di aggregazione, svago e tradizione”.

Guccini: sui carri sono state messe in giro menzogne create ad arte. Sulla questione della mancanza dei carri, invece, arrivano le precisazioni di Maurizio Guccini (Fratelli d’Italia), consigliere comunale e presidente della commissione consiliare attività produttive e commercio. “Da circa un mese e mezzo sono state mandate in giro voci false e menzogne riguardo le intenzioni dell’amministrazione sul Carnevale – sostiene Guccini – soprattutto fra gli addetti ai lavori ed i carristi, che sono stati confusi, probabilmente con l’unico fine di mettere zizzania e creare un clima di tensione. Diversi mesi fa partecipai ad una riunione organizzata da carristi e Pro Loco, nella quale non solo diedi piena disponibilità dell’amministrazione, ma confermai la disponibilità economica ereditata in bilancio, cioè circa 2500 euro. Poco, ma una base di partenza. A gennaio confermai più volte questa disponibilità, con la promessa di provare a reperire più fondi, cosa che in questi giorni si è concretizzata in circa 5mila euro”. Per quanto riguarda, invece, l’utilizzo della scuola Aldo Moro per la costruzione dei carri, Guccini sostiene che questo non è stato possibile per motivi legati alla sicurezza antincendio e, inoltre, ha anche contattato alcuni privati per l’utilizzo di capannoni ricevendo però risposte negative. “Qualche giorno fa accade – continua il racconto del consigliere – che qualcuno mi chiama e mi dice perché l’assessore ha detto che non si vuole fare il carnevale? Ovviamente si trattava di una bugia montata su ad arte, in quanto l’assessore mai ha proferito tali parole, nè ha mai pensato una cosa del genere. Nonostante più smentite fatte agli interessati, più gruppi vengono contattati da queste persone, denunciando che il Comune non aveva voglia di svolgere la festa. Il Comune oltre a mettere a disposizione i soldi e coordinare la parte relativa all’organizzazione stradale, cosa avrebbe dovuto fare? Qualcuno ci ha convocato per qualche riunione associazionistica? Qualche riunione tra carristi? No, a parte la prima riunione, nessuno ci ha più chiamato. Qualcuno sulla base delle informazioni date in precedenza (soldi e disponibilità) ha iniziato a lavorare? La maggior parte no, con qualche eccezione. Ho invitato tutti più volte a lasciar perdere le voci e le dicerie messe in giro ad arte ed a parlare eventualmente solamente con l’assessore o la Pro Loco, ma c’è stata chiusura totale”. Il ricordo di Guccini va allo scorso anno dove, durante la reggenza del commissario prefettizio, il carnevale si è svolto ugualmente con meno risorse delle attuali. “L’anno scorso il Carnevale si è fatto con meno della metà dei soldi che abbiamo proposto noi e con molta meno disponibilità organizzativa. Eppure le storie che sono state fatte quest’anno non ci sono state. Le cose se si vogliono fare si fanno”.
Vincenzo Perrone

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