Anche se in casa, la battaglia contro l’apertura del Tmb vede schierato Andrea Ferro, deputato uscente e candidato al consiglio regionale del Pd, che si unisce all’istanza di revoca dell’associazione “Cittadini per Fonte Nuova è nostra” indirizzata alla Regione e al Consiglio dei Ministri. “Siamo infatti assolutamente contrari perché il Tmb è un impianto obsoleto e sovradimensionato per un’area che si è ormai avviata in maniera omogenea alla raccolta differenziata, con grande sforzo delle amministrazioni locali; si introdurrebbe un grande elemento di contraddizione con le buone politiche e gli incentivi promossi proprio dall’ex Provincia e Regione alla chiusura virtuosa del ciclo dei rifiuti”.
L’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti – riscorda Ferro – va invece “in direzione opposta, promuovendo il modello di raccolta del rifiuto tal quale trasformato in Cdr e Css (Combustibile solido secondario) avviandolo all’incenerimento, producendo grave danno ambientale, sanitario ed economico per tutti i cittadini, in chiara controtendenza alla normativa europea che prevede dal 2020 il divieto all’incenerimento delle materie riciclabili”.
C’è poi un piano delle responsabilità politiche che nella riscostruzione del democratico trovano una svolta decisiva con il governo di centrodestra. “Sottolineiamo come non si sarebbe giunti a questo punto se non si fosse il parere positivo dato all’impianto dal comune di Guidonia dal reggente Di Palma, contrario alla nota della dirigente responsabile Piseddu, mai variato dall’attuale sindaco Barbet. Regione Lazio e Città Metropolitana di Roma Capitale hanno invece iniziato da anni a promuovere la Raccolta Differenziata PaP, con grande merito proprio del Presidente Nicola Zingaretti e del Partito Democratico della Provincia di Roma, ponendo le basi per un nuovo Piano Rifiuti regionale nel prossimo futuro, che sarebbe il coronamento di tanti anni di lavoro e per il quale daremo battaglia nelle istituzioni”.
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