Home Cronaca Ci sarà il canile a Guidonia, ora si spendono 600mila euro l’anno

Ci sarà il canile a Guidonia, ora si spendono 600mila euro l’anno

Ci sarà il canile a Guidonia, ora si spendono 600mila euro l’anno

Una riunione congiunta tra più settori ha dato il via alla costruzione del canile a Guidonia Montecelio, voluto dall’assessorato ai Lavori Pubblici. Una soluzione concreta ai problemi che si moltiplicano, a partire dalle spese, circa 600mila euro l’anno escono dalle casse pubbliche per i randagi portati in due strutture. Un project financing con i privati su terreno comunale, è l’indirizzo di Giuseppe Nardecchia e dei consiglieri Veronica Cipriani e Gianluigi Marini che puntano a un canile all’avanguardia.

Sono 333 i cani di Guidonia tenuti attualmente nel rifugio di Casa Luca in viale Ostiense a Roma e 52 quelli nella Fattoria di Tobia a San Cesareo, per 3,30 euro al giorno ciascuno. Diversi i punti dolenti, i costi, lo scarso controllo. «Se la città deve crescere – dice l’assessore Nardecchia – ha bisogno di tante opere, questa è una importante e di forte interesse sociale». Una battaglia alla quale tiene molto la consigliera Cipriani, «sarebbe impensabile costruirlo con fondi comunali perché il costo dell’opera e quello di gestione farebbero aumentare ancora di più la spesa per l’ente. Ecco perché crediamo che la strada migliore sia quella di mettere a gara un project financing prevedendo un progetto innovativo e moderno». Insomma, il privato costruirà il canile sul terreno comunale accordando a Guidonia una tariffa bassa per il ricovero dei randagi con la possibilità però di ampliare il rifugio con attività sempre inerenti lo stesso ambito. Quindi un polo veterinario, un cimitero per animali, zone di addestramento e allevamento. Si guarda ai modelli più avanzati, con telecamere in ogni singola postazione dei cani, «con una semplice applicazione a quel punto – spiega il consigliere Marini – il Comune dagli uffici potrà controllare i cani e per la parte riservata alla pensione privata, il proprietario da qualsiasi posto avrà l’opportunità di verificare che il suo cane sia in buona salute e tenuto bene. Attraverso gli strumenti della tecnologia possiamo fare molto, ci sono progetti che consentono con un semplice tasto sempre attraverso un’applicazione di dare al cane da bere e da mangiare». E’ l’approccio al randagismo che deve mutare radicalmente, ne è convinta Cipriani, «intendiamo spingere al massimo sulle adozioni prevedendo per chi prende con sé un cane dalla struttura agevolazioni nelle cure veterinarie, sconti pari alla cifra che pagherebbe il Comune per tenerlo lì, proprio per questo stiamo cercando di coinvolgere le associazioni per avere spunti e idee utili». La costruzione del nuovo canile – inserito nel triennale dei Lavori Pubblici – è stata affrontata in un vertice tra il settore e l’Urbanistica con assessori e dirigenti mercoledì mattina. Entro dieci giorni sarà individuato un terreno pubblico con caratteristiche idonee, «riprendendo anche l’opzione del vecchio progetto – precisa l’assessore Nardecchia – che individuava l’area nella zona industriale del Pip. Un elemento deve essere chiaro non intendiamo risparmiare soldi sul canile per fare una strada ma il risparmio andrà reinvestito nello stesso ambito con campagne di educazione nelle scuole o cestini per la raccolta in strada dei bisogni dei cani. Tutto sarà possibile grazie al lavoro delle dirigenti Giovanna Recchia e Paola Piseddu che stanno dimostrando la loro grande professionalità in una collaborazione molto proficua».

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