Home città Guidonia Christian Presciutti: “La medaglia con mio fratello, un sogno che si avvera”. Grande evento a La Botte per i suoi campioni olimpici

Christian Presciutti: “La medaglia con mio fratello, un sogno che si avvera”. Grande evento a La Botte per i suoi campioni olimpici

Christian Presciutti: “La medaglia con mio fratello, un sogno che si avvera”. Grande evento a La Botte per i suoi campioni olimpici

 

di Nicole Maturi

La Botte festeggia i suoi campioni olimpici. Proprio oggi, sabato 24 settembre, grande evento nel quartiere di Guidonia Montecelio che si troverà ad accogliere due atleti, i fratelli Presciutti pallanuotisti della squadra italiana “Settebello”, che alle olimpiadi di Rio 2016 hanno trionfato portando a casa un bronzo che per impegno e bravura è valso quanto un oro. Ad accoglierli con stima e orgoglio saranno i cittadini di La Botte che li ha ospitati per tutto il periodo della loro adolescenza. Christian Presciutti, classe 1982, nasce a Venezia ma si trasferisce molto presto a La Botte con tutta la famiglia ed è a Roma che inizia ad avvicinarsi alla pallanuoto. Seguendo la sua scia anche i due fratelli Nicholas e Daniel, rispettivamente di 23 e 19 anni, si avvicinano a questo sport. Quest’anno poi l’incredibile soddisfazione dei fratelli più grandi, giocare insieme e conquistare un podio importante fianco a fianco. Christian è un vero trascinatore in squadra, a Londra quattro anni fa ha conquistato l’argento, e prima ancora l’oro ai Mondiali di Shanghai (nel 2011). Christian e Nicholas giocano insieme anche nello stesso club, l’AN Brescia.

Christian sarà l’ultima olimpiade per te?
Sicuramente sì. A Tokyo 2020 avrò 38 anni e sarà difficile giocare. Per preparare un’olimpiade, una grande competizione, ci sono mesi e mesi di allenamento, è dura a quest’età. Poi però non si sa mai.

Quando ti sei avvicinato a questo sport?
All’età di sette anni. Mio padre faceva il poliziotto e mi portava a Roma alla scuola nuoto delle Fiamme Oro e dopo tempo poi l’allenatore mi ha invitato a provare la pallanuoto. È uno sport che ti forma sia fisicamente che caratterialmente, complice l’appartenenza ad una squadra e il rapporto con i compagni.

Dove hai vissuto?
Sono nato a Venezia ma cresciuto a La Botte. Mi sono trasferito lì all’età di 5 anni e ci sono restato fino ai 18 anni prima di traferirmi in Liguria per allenarmi.

Parliamo di Rio 2016, cosa ha significato per te conquistare la medaglia di bronzo al fianco di tuo fratello Nicholas?
È stato un sogno che si è avverato per me e per tutta la mia famiglia. Abbiamo undici anni di differenza, è stata una grande conquista. Nicholas è un tipo molto orgoglioso e nonostante io abbia più esperienza di lui prima che mi venga a chiedere un consiglio ce ne passa. Ha affrontato una dura selezione questa estate per Rio ma è stato determinato ed è riuscito a partire con me. Ha lavorato benissimo.

Hanno organizzato a La Botte una festa per onorarvi. Che valore ha per voi?
È una cosa che ci fa tanto piacere, siamo cresciuti lì. Nonostante ci siamo dovuti allontanare per lavoro in questa zona sono rimasti amici e parenti e noi siamo molto affezionati a questo territorio. Ogni volta che ci troviamo a far una passeggiata per il quartiere incontriamo persone che ci lusingano con parole di stima e complimenti. Fa molto piacere, le origini non vanno mai dimenticate. Bisogna sempre avere in mente da dove si è partiti. Il paese ci ha seguito durante le olimpiadi ed è motivo di grande orgoglio. Spero che stasera alla festa partecipino molte persone, non ci sono olimpionici tutti i giorni. Ringrazio davvero agli organizzatori e invito tutti a venire. Gran parte del ricavato andrà alle popolazioni terremotate e questo è un motivo in più per non mancare.

Il programma della festa prevede anche dalle 19.30 l’apertura degli stand gastronomici con la “Fagiolata” e a seguire “Scoppoletta band” e il cabarettista “Tato”. L’appuntamento è in piazza Colle Grado, La Botte.

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