Home Cronaca Cave, la svolta arriva dalle aziende: via al Piano per sviluppo e ambiente insieme alle università

Cave, la svolta arriva dalle aziende: via al Piano per sviluppo e ambiente insieme alle università

Cave, la svolta arriva dalle aziende: via al Piano per sviluppo e ambiente insieme alle università

E’ con il supporto di eccellenze accademiche e dipartimenti universitari che gli imprenditori del travertino di Guidonia Montecelio e Tivoli lavorano all’elaborazione di uno strumento organico capace di mettere insieme le esigenze dello sviluppo con quelle della riqualificazione ambientale. Si chiamerà per essere precisi, “Piano di sviluppo, recupero e riqualificazione del Polo Estrattivo”, questo è l’esito dell’ultimo vertice del Centro per la valorizzazione del travertino romano che insieme a Unindustria dà il via alla fase progettuale, capace non solo di superare le criticità emerse in maniera forte in questi mesi, ma di essere volano per un nuovo modo di concepire lo sviluppo di un comparto, quello del travertino, risorsa pregiata e riconosciuta in tutto il mondo. Il Piano è quindi l’atto complessivo che il settore consegnerà ai Comuni di Guidonia Montecelio e Tivoli, oltre che alla Regione, con il quale orientare l’azione in prospettiva. Il Centro e Unindustria si avvarranno del know-how di dipartimenti accademici romani di prima rilevanza, in particolare entrano in gioco il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Tor Vergata e l’Università La Sapienza Dipartimento di Ingegneria Ambientale.

Gli obiettivi del Piano. Lo scopo è quello di garantire una razionale prosecuzione delle attività di cava, e un organico progressivo risanamento morfologico e paesaggistico del polo estrattivo, raccordando e coordinando tutte le attività. “Il Piano di sviluppo e di Recupero ambientale dovrà, in maniera esaustiva, disegnare il processo di completamento della coltivazione potenziale e di riqualificazione ambientale dell’intero comparto – spiega il Cvtr – Sotto il profilo ambientale, il Piano ha lo scopo di prevedere e programmare l’insieme degli interventi  finalizzati alla ricomposizione dell’assetto topografico, geomorfologico, idraulico e vegetazionale finale delle aree interessate dall’attività di coltivazione, idoneo ad accogliere gli usi e le destinazioni che dovranno diventare oggetto della pianificazione urbanistica, coerentemente con gli indirizzi e le previsioni che saranno adottate in materia condivisa dagli enti territoriali competenti”.

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