Home Cronaca Acque Albule, il sindaco: “Le Terme non vanno a Terranova ma tornano al Comune come un gioiello di famiglia”

Acque Albule, il sindaco: “Le Terme non vanno a Terranova ma tornano al Comune come un gioiello di famiglia”

Acque Albule, il sindaco: “Le Terme non vanno a Terranova ma tornano al Comune come un gioiello di famiglia”

Riceviamo e pubblichiamo la replica del sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti all’articolo sul caso Terme dopo il consiglio comunale del 6 agosto che ha sancito il rinnovo della concessione in via esclusiva al privato fino al 2031.

“Gentile Direttrice,
ho letto l’articolo “Acque Albule, oltre la sub concessione c’è di più: le Terme vanno a Terranova”, a firma di Anna Laura Consalvi, pubblicato su Dentromagazine dell’8 agosto.
Mi rivolgo alla Sua Etica professionale affinché sulla questione – di notevole delicatezza – si possa dare informazione, otre che delle posizioni espresse da quattro Rappresentanti dell’Opposizione, anche di quella di un Rappresentante dell’Amministrazione. Che si riassume in due notizie inoppugnabili:
1. La sub concessione per lo sfruttamento delle risorse termali è stata rinnovata alla Società Acque Albule, della quale il Comune di Tivoli è proprietario al 60%.
2. L’accordo messo a punto con il Socio privato (Terranova) prevede che i seguenti immobili (i cui singoli valori sono stati preventivamente determinati da Esperti) costituenti il patrimonio della Società Acque Albule (e dal 2001 in proprietà al 60% del Comune ed al 40% del Terranova) verrebbero così ripartiti:
 Ad una nuova Società Immobiliare di totale proprietà del Comune di Tivoli la proprietà al 100% delle Terme, delle piscine, dell’edificio Mc Donald’s, dell’edificio Agenzia delle Entrate, dell’ex Bar Paradiso.
 Al Terranova la proprietà al 100% dell’Albergo Victoria, degli appartamenti a piazza Catullo e dell’area PRUSST nell’ansa della ferrovia adiacente allo Stabilimento Termale.
Le Terme non vanno perciò a Terranova, come recita il titolo dell’articolo pubblicato dal Suo giornale: al contrario, esse tornerebbero ad essere interamente di proprietà comunale, come “gioiello di famiglia” della Comunità Tiburtina.
A Terranova le Terme sarebbero invece affittate, in cambio del pagamento di un canone di 750.000 Euro all’anno (a fronte dei circa 250.000 Euro che il Comune ricava annualmente dalla propria partecipazione al 60% nella Società).
Oltre al canone delle Terme, il Comune riceverebbe anche gli affitti Mc Donald’s e Agenzia delle Entrate, che ammontano ad oltre 300.000 Euro all’anno.
Il Comune, inoltre, riceverebbe anche l’ex Bar Paradiso, nel quale stanno per iniziare i lavori che lo vedranno ospitare i locali della Delegazione comunale, della Polizia Locale e del Punto informazioni turistiche.
L’accordo messo a punto con Terranova prevede inoltre la cancellazione di tutti i contenziosi in essere da anni con il Socio privato; ivi compreso quello conosciuto come “opzione Put”, instaurato nel 2012 e relativo ad un’intesa del 2001 Comune/Terranova, che se dovesse essere confermata dal Tribunale la decisione già pronunciata dall’apposito Collegio Arbitrale, obbligherebbe il Comune a versare a Terranova la somma di 14.000.000 (quattordici milioni) di Euro per rilevare il suo 40% della Società.
Sarà il Consiglio Comunale a decidere se approvare l’accordo, che l’Amministrazione ritiene assolutamente favorevole agli interessi economici della Comunità Tiburtina ed alle prospettive di sviluppo imprenditoriale ed occupazionale del suo Territorio”.
La ringrazio
Giuseppe Proietti

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