Bufera sulle parole di Russo: “Guidonia per anni tintoria del denaro sporco”. Ammaturo: “Chieda scusa, infanga la città”

“Il vicesindaco Davide Russo si deve scusare pubblicamente”. Tensione alle stelle – è proprio il caso di dire – tra la consigliera di opposizione Giovanna Ammaturo e la maggioranza capitanata da Michel Barbet. Pietra dello scandalo l’intervento del nunero due della Giunta al vertice nazionale antimafia in cui ha descritto Guidonia Montecelio come terra del malaffare. Le parole precise di Russo riportate sul profilo del sindaco: “Stiamo governando la terza città del Lazio e ho avuto la netta sensazione che per anni sia stata una vera tintoria del denaro sporco. Abbiamo ripreso i beni confiscati alla mafia e a breve li consegneremo alla collettività. Nascerà una casa rifugio e un centro antiviolenza”. Una dichiarazione gravissima per la consigliera di Noi con Salvini che “getta fango sulla città e l’intera comunità” causando “danni economici e sociali”. Chiede Ammaturo in una interrogazione al sindaco Barbet: “Si riesce ad immaginare quante famiglie leggendo questi spropositi avranno potuto pensare che la città di Guidonia Montecelio non è adatta per venirci ad abitare, per dare un futuro ai propri figli, per acquistare un immobile, un terreno o per aprire una attività per fare lavorare chi un lavoro non lo ha o lo ha perso? Quanti non riusciranno a vendere il loro immobile o attività?”. Servono le scuse pubbliche – per la consigliera – oppure un passo deciso di Russo verso la Procura. “Un amministratore responsabile che sa qualcosa contraria alla legge o alle regole, fa le stesse cose che ho fatto io: presenta una denuncia. Non si lanciano accuse generiche senza prove, non si insozza una comunità senza nomi e fatti. Una pessima figura istituzionale che deve avere termine”. Se non ci saranno le scuse, si apre la strada della richiesta danni. geape.