Home Cronaca Aviaria, un focolaio a Tivoli. Scatta il piano di sicurezza

Aviaria, un focolaio a Tivoli. Scatta il piano di sicurezza

Aviaria, un focolaio a Tivoli. Scatta il piano di sicurezza

Un focolaio di influenza aviaria registrato nel comune di Tivoli. Arriva direttamente dalla Asl Roma 5 la notizia della presenza di un focolaio registrato in un allevamento non commerciale del territorio. Come dichiarato in una nota diramata dall’azienda sanitaria locale tiburtina il caso – si tratta di influenza aviaria del sottotipo H5N8 – è stato individuato lo scorso 3 novembre in un allevamento non commerciale e il personale ispettivo del Servizio Veterinario ha provveduto immediatamente a delimitare il focolaio e ad interdire l’accesso nell’area interessata a persone e veicoli, supervisionando le prime operazioni di bonifica. Ad intervenire anche la Regione Lazio con un’ordinanza, firmata dal Presidente Nicola Zingaretti, a cui ha fatto seguito una nota del Dipartimento di Prevenzione della ASL Roma 5 dove sono contenute le indicazioni straordinarie da seguire per gli allevatori presenti sul territorio di competenza. In particolare la Regione ha delimitato una zona di protezione che comprende le zone presenti nel raggio di 3 chilometri dal punto in cui è stata individuata l’infezione, e una zona di sorveglianza nel raggio di 10 chilometri. In particolare sono state individuate per la prima:
Tivoli: a est Strada San Vittorino; a sud via E. Toti; a Sud e a nord-est di via Goffredo Mameli; a sud e ad est di via Rosario Romeo; a sud e sud-est via Monti Lucretili; a sud e sud-est di SS5 via Tiburtina Valeria; A sud SP 33a Via Empolitana
Castel Madama : località Monitola; località Campo del Ghiacci.
Roma: a nord-est di Via Crucis; a est di via Ponte di terra; a nord A24 autostrada dei parchi.
In ogni caso la ASL assicura che: “Benché l’influenza aviaria sia una malattia altamente contagiosa nei volatili e pur appartenendo i virus influenzali umani ed aviari alla stessa famiglia e tipo, questi ultimi non sono in grado di trasmettersi con efficienza all’uomo se non sporadicamente e in condizioni che prevedano un contatto diretto con animali e materiali contaminati o aerosol infetti”.

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