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Addio al geniale Maestro Ennio Morricone

Addio al geniale Maestro Ennio Morricone

di Alessandra Paparelli

Ha raggiunto il suo amico Sergio Leone, regista con cui ha collaborato fin dagli inizi. Il grande Maestro Ennio Morricone, premio Oscar, ci ha lasciati all’età di 91 anni. Avete presente le lacrime che sgorgano spontanee, appena ascoltiamo una prima nota della sua musica immortale? Avete presente i brividi, le note di bellezza che invadono l’anima, percuotono il cuore, fissano momenti e ricordi, legano i momenti della nostra vita? Questo – e tanto, tanto di più – era Ennio Morricone. Nato a Roma, compagno di scuola di Sergio Leone fin dalle elementari, Morricone aveva studiato al Conservatorio di Santa Cecilia dove si era diplomato. Il suo strumento, la tromba. Dal conservatorio a Hollywood, amando e vivendo sempre la sua amata Roma; una grandissima carriera artistica impossibile da raccontare tutta in una pagina. Da dove partiamo per descrivere l’amore e l’arte che ci ha lasciato in eredità? Dal suo ultimo concerto, ultimo in assoluto, tenuto lo scorso anno al Lucca Summer Festival.  “Musica da cinema”, come il Maestro amava definire i suoi lavori. Non colonne sonore ma musiche da cinema. Tante ne ha composte nella sua vita professionale e tante restano nel nostro cuore; impossibile riuscire a trovare una sintesi del lavoro del grandissimo Maestro che si è spento questa notte in una clinica romana. 

Istantanee, racconti di vita, note di grande bellezza ed emozione ci passano davanti

L’umiltà, la grandezza dei grandi, anche nel ricevere un oscar e lasciare la sala: la dedica alla moglie Maria, compagna di vita al suo fianco fino all’ultimo. Sue le colonne sonore più belle del cinema mondiale. Le musiche del Maestro, usate in più di 60 film vincitori di premi, dal 1964 a oggi ha composto oltre 100 brani: la fama internazionale arrivata come compositore, le musiche prodotte per i film di Sergio Leone (uno su tutti, C’era Una volta in America, 1984: l’amico ritrovato, Sergio Leone. La malinconia del passato sfocia nell’amarezza del presente, Ndr) al quale lo legava una profonda amicizia. Western all’Italiana, le collaborazioni con altrettanti grandi quali appunto Sergio Leone e poi Sergio Corbucci, Duccio Tessari. Dagli anni ’70, il Maestro diventa un nome mondiale, una stella del firmamento per le colonne sonore del cinema Hollywoodiano; ha composto musiche per grandi registi americani come Brian De Palma, John Carpenter, Barry Levinson, Mike Nichols, Oliver Stone e Quentin Tarantino. Indimenticabili le colonne sonore di Mission e The Untouchables – Gli intoccabili.

Era ed è un genio, ha spaziato tra generi diversi, trasversalmente, passando dal cinema impegnato a quello più leggero

Mission, Bianco, rosso e Verdone, La leggenda del pianista sull’oceano, Nuovo cinema Paradiso, La miglior offerta e La sconosciuta sempre di Giuseppe Tornatore; musicato anche produzioni televisive come La piovra, Marco Polo, Ultimo e Karol. Parallelamente alla carriera cinematografica, lo ricordiamo compositore di musica contemporanea, dalla musica d’orchestra a quella da camera e passando anche per la leggera.

Morricone ha venduto più di 70 milioni di dischi nel mondo

Due premi Oscar vinti. Nel 2007 Morricone riceve con grandissima emozione il premio Oscar alla carriera “per i suoi contributi magnifici all’arte della musica da film”. Nominations per ben cinque volte tra il 1979 e il 2001, senza aver mai ricevuto il premio. Nel febbraio 2016, ottiene il suo secondo premio Oscar per le musiche del film di Quentin Tarantino, The Hateful Eight. Ha vinto, tra i numerosi premi internazionali, anche tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri d’argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera a Venezia e un PolarMusic Prize. Tra i tanti omaggi fatti al grande Maestro, uno dei più intensi e recenti che personalmente resterà nel cuore – crediamo per tantissimi –  è stato proprio quello durante il lockdown, da parte di un giovane artista, il chitarrista Jacopo Mastrangelo che emoziona una Piazza Navona deserta e bissa in occasione dell’ultima Pasqua di quarantena, suonando anche sulla terrazza del Campidoglio, riproponendo una struggente Deborah’s Theme del Maestro, dal film C’era una volta in America (1984). 

Grazie Maestro, hai toccato le corde della nostra esistenza regalandoci emozione e amore.

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