Accordo Madonna delle Rose, Presutti va avanti

Rimangono distanti le posizioni tra la giunta Presutti e la minoranza in merito alla proposta di accordo su Madonna delle Rose presentata congiuntamente dal Comune di Fonte Nuova e dal Comune di Mentana all’Università La Sapienza. Ieri mattina nel corso del Consiglio straordinario richiesto dall’opposizione per approfondire il tema, hanno manifestato le proprie perplessità rispetto all’accordo le forze di minoranza Vita Nuova, Pd e M5S anche in virtù del ricorso pendente presso il Tribunale ordinario di Roma, con udienza fissata al 26 novembre 2021, contro la delibera della Regione Lazio in cui si stabiliva che Fonte Nuova dovesse riconoscere la propria parte di debito (49,8%) relativo alla sentenza su Madonna delle Rose. Ricorso che potrebbe rovesciare ancora una volta la situazione, esentando Fonte Nuova dal pagare la propria parte. Il sindaco ha difeso il suo operato inquadrandolo in un più ampio piano di risanamento dei conti pendenti tra i due Comuni. La maggioranza attraverso gli interventi di Umberto Falcioni (La Prua), Anna Teresa Frangella (FdI) e Silvia Fuggi (La Prua) ha confermato il proprio sostegno all’azione del primo cittadino.

I dubbi e le proposte dell’opposizione

“Chi tra ognuno di noi è disposto a pagare una qualsiasi cifra in un contenzioso in cui non è stato mai coinvolto direttamente?”, questa è la domanda di Graziano Di Buò, consigliere di Vita Nuova. A essere chiamato in causa nei processi giudiziari sul caso di Madonna delle Rose è sempre stato solo il Comune di Mentana, secondo Di Buò per questo motivo è quasi certa la possibilità che Fonte Nuova possa essere esentata dal pagare la propria quota di debito. L’ex sindaco rilancia e propone di “prendere in considerazione l’acquisto di tutta l’area di Madonna delle Rose per creare servizi e spazi per la comunità di Fonte Nuova”.
Per Alessandro Buffa del M5S questo accordo è fortemente penalizzante: “Noi accettiamo questa offerta e Mentana con 3 milioni di euro risolve quello che era un problema – ha detto nel suo intervento –. Poi però il problema ce lo ritroviamo noi come amministratori e cittadini di Fonte Nuova”. La cubatura residenziale e commerciale prevista dall’accordo è di 80 mila metri cubi, un’esagerazione secondo l’esponente pentastellato: “Noi non solo daremo l’equivalente della cifra di 3 milioni in cubatura, ma sul nostro territorio ricadrà tutto il resto. Cosa daremo alle famiglie che verranno a Fonte Nuova visto che agli attuali 33 mila abitanti non riusciamo a dare servizi decorosi?”.  
La soluzione paventata dal capogruppo dem Federico Del Baglivo è quella di destinare la cubatura a servizi, per unire le due frazioni di Tor Lupara e Santa Lucia. “Io ho sempre pensato che la risoluzione della tematica di Madonna delle Rose può essere essenziale per il Comune di Fonte Nuova per risolvere uno dei problemi principali, ossia lo scollamento totale tra le due frazioni”, spiega il consigliere del Pd. “L’obiettivo dovrebbe essere quello di unire le frazioni per farle sentire ugualmente coinvolte nella vita cittadina. Per esempio, un’idea potrebbe essere quella di porre l’aula consiliare in quell’area”.

Sindaco e maggioranza: “Avanti tutta”

Il primo a rispondere all’opposizione è stato il consigliere de La Prua Umberto Falcioni “Solo quando avremo scongiurato l’eventualità di un dissesto potremo dire che Fonte Nuova esprime una sua realtà e una sua vita autonoma”, ha esordito il consigliere, doppiamente investito dalla vicenda dato che ricopre anche la carica di assessore ai Lavori Pubblici a Mentana. “È vero che il Comune di Fonte Nuova non risulta coinvolto in nessuna delle sentenze rispetto al Comune di Mentana. Ma il Comune di Mentana ha attivato a suo tempo una causa in sede civile in cui chiede l’applicazione della delibera regionale e su cui siamo in attesa”. Secondo Falcioni il rischio di perdere il ricorso pendente presso il Tribunale ordinario di Roma c’è e “qualora quella sentenza dovesse dare ragione al Comune di Mentana, il Comune di Fonte Nuova diventerebbe debitore del Comune di Mentana e non più dell’università quindi la via transattiva verrebbe meno”.
La maggioranza preferisce cercare un’intesa prima della sentenza sul ricorso e scongiurare qualsiasi rischio di dissesto. Una concertazione è fondamentale anche per il sindaco Piero Presutti: “Stiamo tentando una risoluzione anticipata del problema, se dovesse arrivare una sentenza negativa noi saremmo tutti molto più deboli. Fonte Nuova in primis, ma anche il Comune di Mentana. L’università a quel punto avrebbe la certezza che davanti a sé non avrebbe più un creditore di 22 mila abitanti, ma un creditore di oltre 50 mila abitanti dal quale probabilmente può spuntare condizioni migliori”, ha spiegato Presutti nel suo intervento. L’obiettivo è quello di accordarsi con l’università per riqualificare la zona. “L’interesse pubblico su quell’area a trovare una soluzione urbanistica è forte ed è evidente. A prescindere. L’apporto di capitali privati oggi è l’unico di fare urbanistica”.