Home Cronaca Tivoli, donna picchiata e sequestrata dall’ex e dai suoi amici: due arresti e due denunce

Tivoli, donna picchiata e sequestrata dall’ex e dai suoi amici: due arresti e due denunce

Tivoli, donna picchiata e sequestrata dall’ex e dai suoi amici: due arresti e due denunce

I Carabinieri della Compagnia di Tivoli coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno arrestato due uomini, uno di Anzio e l’altro nato in Ecuador, entrambi di 25 anni, e denunciato in stato di libertà un 27enne del Perù e una ragazza 23enne di Tivoli, tutti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi ai danni di una giovane donna del Perù. Le attività dei Carabinieri sono iniziate quando la vittima ha contattato il 112 chiedendo aiuto e riferendo di essere riuscita a fuggire da un appartamento di Tivoli, nonostante fosse ferita al volto e sanguinante.

Una notte da incubo

Rintracciata la donna, i Carabinieri hanno poi ricostruito quanto accaduto: nella tarda serata del 17 aprile 2019, si è recata presso la casa del suo ex compagno e di alcuni suoi amici, dove è stata picchiata per futili motivi e successivamente sequestrata per evitare che potesse denunciare i fatti. La donna è stata dunque rinchiusa e vigilata a “vista” dai suoi aguzzini fino al pomeriggio del giorno successivo, quando, con un gesto di coraggio, è riuscita a fuggire di casa approfittando della distrazione di un sequestratore, e allertando i Carabinieri. 

Zigomo fratturato

Il quadro indiziario ai danni degli indagati era già chiaro ai Carabinieri dalle prime battute delle indagini che, da subito coordinate dalla Procura di Tivoli, hanno fatto scattare gli arresti e le denunce per i sequestratori. La vittima è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli, dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico “maxillo-facciale” a causa della frattura dello zigomo sinistro, oltre alle cure per le altre lesioni riportate. Gli arrestati sono stati associati nel carcere di Roma Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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