Droga, operazione Borghetto: 5 arresti e 7 denunce

I Carabinieri della Compagnia di Roma Piazza Dante, nelle prime ore del mattino, al termine di una attività di indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Roma Prenestina e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, nei confronti di 12 persone, (di cui 4 destinatarie della custodia cautelare in carcere, 1 della misura cautelare degli arresti domiciliari e 7 sottoposte alla misura dell’obbligo di presentazione P.G.), ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione Roma Prenestina e guidate dalla Procura della Repubblica di Roma, sono state avviate a gennaio 2019 e hanno consentito di accertare l’esistenza di un traffico di stupefacenti nella zona delle case popolari, adiacenti al parco di Villa Gordiani, denominata “Borghetto”, da cui l’operazione trae il nome. I militari hanno portato alla luce una diffusa attività di cessione al dettaglio di sostanze stupefacenti di diversa natura (hashish, marjuana e cocaina) con un proprio “centro” all’interno delle palazzine tra via Rovigno d’Istria e via Lussimpiccolo ove abitano la maggior parte degli indagati.
I riscontri investigativi, supportati da attività tecniche, oltre ad individuare l’area di smistamento di hashish, marijuana e cocaina al dettaglio, hanno consentito di acclarare una continua affluenza di consumatori abituali, sicuri di poter acquistare lo stupefacente nella consapevolezza che sul posto avrebbero sempre trovato i pusher. Oltre agli spacciatori, sono stati identificati altri soggetti con le funzioni di vedette, sempre pronti ad assicurare una cornice di sicurezza allo svolgimento dell’attività delittuosa, eseguendo anche, in molti casi, controlli nelle strade limitrofe proprio per scongiurare la presenza delle forze dell’ordine. Tra le vedette anche la moglie di uno degli arrestati, utilizzando un linguaggio criptico conosciuto dai carabinieri, gridava “La pupa piagne”, quello era il segnale per avvisare il marito e dargli la possibilità di fuggire repentinamente. La droga veniva nascosta dai pusher in aiuole, anfratti, insenature dei muri e, a richiesta, recuperata e consegnata agli acquirenti.
Ancora una volta, l’impegno delle forze dell’ordine, specificamente dell’Arma dei Carabinieri, coordinate della Procura della Repubblica di Roma, ha consentito di intervenire su un pericoloso sistema criminale, con l’arresto di 5 persone e l’applicazione della misura dell’obbligo di presentazione alla PG di ulteriori 7 persone, per le quali il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati, per contrastare il crescente fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina con assuntori di ogni età.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, sono state arrestate ulteriori 8 persone in flagranza di reato, sorprese a spacciare sostanze stupefacenti anche a minorenni, deferiti in stato di libertà ulteriori 2 soggetti e segnalate 11 persone al Prefetto ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. 309/90. 
Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti in carcere ovvero sottoposti alla rispettiva, diversa misura cautelare personale diversa.