Le parole degli ex sono sempre più pesanti. Ne sanno qualcosa a Palazzo San Bernardino dove di strappi non ce ne sono stati molti ma quelli che si sono consumati sono decisamente consistenti. A preparare le munizioni per la guerra della maggioranza è Andrea Napoleoni, che dopo la rottura di qualche mese fa con il sindaco Giuseppe Proietti e i suoi compagni di avventura nella battaglia che ha visto i civici avere la meglio sui partiti nel corso dell’ultima campagna elettorale, non si sta certo risparmiando. Stavolta al centro delle querelle autunnale c’è l’unico atto politico messo a punto dal governo in carica: la nomina dei nuovi consiglieri del primo cittadino, diventati ormai un piccolo esercito di numero imprecisato. Un tema che si lega con quello delle mitologiche consulte, quella per i comitati di quartiere e quella per le associazioni di volontariato, che ad oggi non risultano operative, per utilizzare un eufemismo.
“Sembrava una questione di rilevanza strategica per il tessuto sociale della nostra città, almeno a sentire le parole del sindaco il 24 giugno del 2014 quando in occasione della prima seduta (sottolineo della prima seduta) del consiglio comunale approvammo le delibere che istituivano la Consulta dei comitati di quartiere, la Consulta delle associazioni di volontariato e la Consulta delle associazioni di promozione delle attività sportive, ricreative e del tempo libero – dice il consigliere di “Progetto Tivoli”, che ha anche presentato una mozione sull’argomento -. Nell’ottobre del 2015 si è arrivati alla approvazione del Regolamento per il funzionamento delle stesse Consulte, dal quale discendono precisi obblighi da parte dell’amministrazione, tutti disattesi al momento, che rendono bene l’idea di come siano stati abbandonati nel corso di questi due anni e mezzo i principi fondanti della coalizione delle liste civiche che ha vinto le elezioni, traducendo la voglia iniziale di “fare la rivoluzione” in un più modesto “ora ci sto io e faccio quello che mi pare”. Gli impegni presi in campagna elettorale per il sottoscritto sono sacri e purtroppo la gran parte degli obiettivi strategici, di rilevanza politica o amministrativa declarati nel programma della Coalizione non sono stati raggiunti ed in alcuni casi si è operato in senso contrario”.
A peggiorare la situazione di stallo la nomina di Gabriele Terralavoro, già collega di maggioranza di Napoleoni e uomo forte dell’amministrazione in carica, che al ruolo di consigliere del sindaco per il Centro Storico ha aggiunto quello di Referente unico per i Comitati di Quartiere. Una decisione che, secondo Napoleoni, peggiora “la situazione in modo addirittura grottesco”, mettendo “un politico invece di un soggetto terzo, indipendente e quindi autorevole”. “Nella migliore delle tradizioni spartitorie, la scelta da parte del sindaco di un consigliere comunale in carica quale Referente unico per i Comitati di Quartiere, tradisce lo spirito delle Consulte, apolitico ed apartitico – conclude -. piegando una iniziativa di altissimo valore sociale e di partecipazione democratica, agli interessi elettorali di un singolo o di una lista. Insomma prima le poltrone e poi tutto il resto. Tutto cambia perché nulla cambi”.
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