Tivoli, le Terme tornano al Comune

Dovrebbe essere l’ultimo tassello di una lunga storia, quella che ha visto contrapposte a colpi di carte bollate la Acque Albule spa, in particolare il socio di minoranza Bartolomeo Terranova, e il Comune di Tivoli, che giovedì è stato condannato in via definitiva dal Tribunale sulla vicenda dell’ “opzione put”. La storia è presto raccontata: stando ai patti parasociali, quelli che regolano i rapporti tra il pubblico e il privato per intenderci, il socio privato, titolare di poco più del 36% delle azioni, ovvero la Fincres spa, poteva restituire il pacchetto posseduto. Una postilla caduta secondo il Municipio nel momento in cui, siamo al 2012 con Sandro Gallotti alla guida del Comune, gli accordi non sono stati rinnovati, generando un tira e molla terminato giovedì scorso con la decisione del giudice che di fatto sancisce la fine della gestione del Ragioniere e il ritorno del pubblico nello stabilimento di via Tiburtina.

Una condanna che chiaramente ha un risvolto economico ben preciso: calcolatrice alla mano le casse pubbliche devono sborsare il valore delle azioni, che si aggirerebbe sui 7 milioni e 800mila euro a cui vanno aggiunti gli interessi legali, per un totale di 11 milioni di euro. Al gruzzoletto andrebbero tolti, secondo i legali dell’ente, gli utili incassati in questi nove anni. Sul tavolo a questo punto ci sono due possibilità: la prima prevede di arrivare ad un accordo transattivo con la Fincres, opzione su cui, come detto anche dal sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti, raggiunto telefonicamente, sta lavorando non da oggi una delegazione di consiglieri comunali. Se il piano A non dovesse andare in porto il B è già pronto: si farà ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti per ottenere un mutuo e anche in questo caso si sta intanto sondando il terreno in via preliminare. “Il mutuo potrebbe essere ripagato con gli utili – commenta Proietti – o con la vendita di alcuni beni. Il primo passo resta comunque l’accordo transattivo, in ogni caso il Comune manterrà la proprietà dello stabilimento termo-balneare. E – aggiunge – io devo ringraziare Terranova per quello che ha fatto in 20 anni. La società non valeva nulla”, conclude. Chiaramente si tratta solo del primo passaggio, poi bisognerà capire come gestire la faccenda. E non sarà semplice.