Tivoli, il Pd conferma Feri alla guida del partito

Il congresso del Pd di Tivoli, consumatosi nel week end di dicembre dedicato ai regali di Natale, non ha scombinato i piani di nessuno. Alla guida del partito locale resta infatti Marco Feri, giovane forse ancora un po’ acerbo, vista la moderata interazione con l’esterno, per utilizzare un eufemismo, e l’altrettanto limitata comunicazione con i partner del centrosinistra. Certo, la pandemia non ha aiutato gli incontri pubblici, ma le strade della tecnologia battute praticamente da tutti hanno aiutato e qui si poteva fare qualcosa di più. Magari possiamo leggere la conferma di Feri come un voto sulla fiducia e un investimento sulle potenzialità non ancora espresse e necessarie nelle fasi politiche che seguiranno.

Ora è infatti chiaro che gli occhi e le orecchie sono tutti puntati verso un unico obiettivo: quello di garantire a Manuela Chioccia, consigliera di opposizione dirigente del partito, il seggio di Città Metropolitana, che servirebbe al gruppo per tornare a respirare dopo anni decisamente difficili, in cui le urne hanno dato ben poche soddisfazioni. A Tivoli è andata quindi l’opportunità di giocarsi la partita di Palazzo Valentini, a discapito della vicina e ingombrante Guidonia, che resta ancora una volta a bocca asciutta. Alle urne manca una manciata di giorni, sabato è quello buono per vedere se i pronostici ci hanno azzeccato o meno, intanto i vertici locali sono alle prese con il futuro tutto da costruire. Nessuno può negare che il fermento sia davvero tanto e il lavoro si sta già concentrando sul nome su cui puntare per la prossima campagna elettorale. Il proiettismo ha insegnato alla città che il leader è fondamentale per trainare un gruppo e che alla fine della fiera se hai un nome e cognome carismatico la metà della partita è vinta. I programmi? Certo restano centrali, ma il candidato è importante e nascondersi dietro a un dito dicendo l’opposto può apparire stucchevole. L’onestà, ce l’ha insegnato l’astro cadente dei Cinque Stelle, paga, almeno in parte.

L’appello alla “coalizione larga”, l’assist della Città in Comune e gli attacchi di Picarazzi: “Il Pd? Un fornaio ottocentesco alle prese con i garzoni”

Proprio sulle prospettive future si sono concentrati i dem nella nota stampa di fine congresso: “Il Partito Democratico avrà come meta quella di costruire una coalizione larga, inclusiva e soprattutto trasparente. Di certo la nostra politica non si basa, e non si baserà, sull’imposizione e l’assenza di discussione su qualsiasi cosa, ma sicuramente la nostra azione politica non sarà rallentata da polemiche sterili e da chi tutto vuole fare tranne che discutere di temi e contenuti”.

Un appello raccolto dalla Città in Comune: “Nel congresso del Partito Democratico, dove è stato confermato alla segreteria Marco Feri, a cui rinnoviamo i nostri migliori auguri, abbiamo apprezzato la fermezza della necessità di continuare nel dialogo tra le forze democratiche e di centro sinistra della città per costruire una coalizione concreta e finalmente vincente per le prossime elezioni. Come La Città in Comune siamo a disposizione ad aprire una stagione di confronto, che metta sul tavolo idee e persone, al fine di dare un serio governo della città e in modo da superare inutili personalismi che troppe volte hanno bloccato percorsi di crescita politica”.

Diversa la posizione di un ex di eccellenza, Antonio Picarazzi, già assessore al Bilancio della giunta Baisi, tornato sulla scena politica in questi anni. Attraverso facebook ha attaccato senza sé e senza ma i colleghi del piddì, proprio sul tema della corsa elettorale che verrà: “Il PD affronta questa importante scadenza comportandosi come un fornaio ottocentesco alle prese con i propri garzoni”, ha attaccato sottolineando come proprio il congresso si sia concentrato su questo tema e sulle esternazioni sollevate dal gruppo legato a lui a doppia mandata e bollando, con toni molti accesi, chi gli muove l’accusa di voler soddisfare “velleità personali” come “nulla cosmico elevato alla ennesima potenza”. Una tempesta sulle cui conseguenza la storia ancora deve essere scritta, che per ora non vede all’orizzonte l’ombra di una replica. Presto sarà chiaro se è anche questa una strategia o un modo per passare la nottata.