Tivoli, il centrodestra sfida il sindaco in un confronto

Il guanto di sfida è stato lanciato sabato mattina quando il centrodestra, meno Fratelli d’Italia, si è riunito nella sede congiunta di via Parmegiani per fare il punto della situazione sulle casse pubbliche e non solo. Il tema caldo resta infatti quello del Bilancio e della condizione dei conti cittadini, un argomento che loro stessi ritengono vada affrontato nel corso di un dibattito pubblico perché ipoteca seriamente il futuro dei tiburtini di oggi e di quelli di domani. Seduti dalla stessa parte del tavolo si sono ritrovati Andrea Napoleoni e Vincenzo Tropiano, consiglieri comunali della Lega presenti assieme al segretario cittadino Ettore Tirrò, Giorgio Strafonda commissario tiburtino di Forza Italia, Giorgio Ricci, consigliere di Amore per Tivoli e Simone Pannunzi dell’associazione “Sarà bellissima”, che si è unito alla compagine. Un gruppo sicuramente agguerrito, che ha messo sul tavolo temi quali la riapertura della Strada di Quintiliolo e la situazione del cimitero civico.

“Disavanzo milionario, pronti a ricorrere alla Corte dei Conti”

Sì, le entrate e le uscite quadrano, per carità, ma capire come, secondo i promotori dell’incontro dedicato alla stampa, è il vero tema. “C’è un disavanzo di 23 milioni di euro e nessun servizio per la Città – ha esordito il capogruppo della Lega, Andrea Napoleoni -. Faremo ricorso alla Corte dei Conti”. Un’intenzione accolta da più parti, che è stata ribadita anche nelle battute conclusive dell’iniziativa che si è focalizzata su due ulteriori aspetti: il clima del consiglio e delle commissioni e sulla necessità di dipanare la matassa dei rapporti con i cugini di Fratelli d’Italia nonostante le “ambiguità” evidenziate da Napoleoni.

Il nodo Fratelli d’Italia: devono prima fare chiarezza tra di loro

“Fdi non è un problema per noi, è che devono per prima cosa capire i rapporti tra Fdi che sta in maggioranza e Fdi che sta in opposizione – sottolinea Tropiano – Non possiamo essere noi ad andare in loro soccorso”, continua. Secca anche la posizione sulle querelle divampate nel corso delle sedute dedicate ai conti, finite come abbiamo raccontato anche noi sulle colonne di questo giornale, decisamente male. (Tivoli, caso commissioni: “Ci hanno mandato a quel paese”)
 
Attacco alla maggioranza e la frase shock:  “Non mi sono mai letto un atto, mi fido di quello che mi dicono”
 
“Prima i partiti facevano formazione – ha sottolineato Ricci sull’argomento -, oggi mi sono sentito dire da un consigliere di maggioranza “Non mi sono mai letto un atto, mi fido di quello che mi dicono”. “Il problema è il rispetto delle istituzioni – ha aggiunto Tirrò non mancando di lanciare un messaggio ai meloniani – . Devono risolvere questioni interne, non si può stare sempre in maggioranza, si deve avere il coraggio di stare fuori dal consiglio”. “Anche io ho fatto parte della coalizione che ha sostenuto Proietti ma bisogna ammettere di aver sbagliato, è inutile nascondersi”, ha concluso Strafonda. “Faccio un appello al Sindaco e ai consiglieri per un confronto pubblico su quello che abbiamo detto soprattutto sui conti: se avete coraggio incontriamoci”.