Bonifica Stacchini: è pieno scontro

Il consiglio che non ti aspetti si è consumato in uno straordinario venerdì di paura dove a tenere banco è stato il caso Stacchini e la proposta di consiglio con cui l’amministrazione dei civici pensava di aver messo la parola fine all’annosa questione dei terreni a ridosso di Tivoli Terme, tramutata in corso d’opera in una richiesta di liquidità che si traduce in un assegno da 5 milioni di euro.

Stacchini, il Polo Logistico e l’aumento di cubatura. Storia della lotta eterna tra ambiente e lavoro

Per chi avesse perso le puntate precedenti la faccenda è presto riassunta: c’è un terreno di 60 ettari che da decenni è lasciato in balia dell’immondizia e del degrado e c’è un progetto per recuperarlo e metterlo come si dice in gergo “a regime”, un’idea che porta con sé due problemi: la necessità di bonificare l’area, sommersa di rifiuti pericolosi e sacchetti di vario genere, e l’aumento della cubatura che nei fatti raddoppia la possibile colata di cemento in un’area che non ospita uno ma due Sic (sito di interesse comunitario). I nuovi proprietari lì infatti vorrebbero far nascere un polo logistico, che carte alla mano porterebbe a casa Tivoli 400 posti di lavoro. Un bel problema insomma che sembrava essere stato superato da due conferenze di servizi che avevano messo tutti d’accordo. A guastare la festa ci ha pensato proprio il consiglio regionale del Lazio che nel bel mezzo del mese di agosto riceve una richiesta di audizione da parte di un’associazione tiburtina “Ambiente Trasparente onlus” che vuole bloccare il progetto con l’aiuto dei piani alti di via della Pisana. A sostegno della tesi che vuole distruggere il piano B per Stacchini c’è pure un supporter d’eccezione, il capogruppo del Pd, Marco Vincenzi, uno che questo territorio lo conosce bene se non fosse altro per aver fatto il sindaco per due volte consecutive.

Il Sindaco: “400 posti di lavoro per non far andare via i giovani”. Il dramma del turismo: solo 100mila visitatori previsti nel 2020 nelle Ville

Un picconamento quello dell’ex primo cittadino, i cui riverberi arrivano fino al consiglio comunale con cui questo pezzo ha iniziato il suo racconto e che ha visto il sindaco Giuseppe Proietti sospendere nei fatti i lavori (se a regola di regolamento o meno, scusate il gioco di parole, a molti non è ancora chiaro) e scrivere proprio alla Regione Lazio una lettera indirizzata al presidente, Nicola Zingaretti, e all’assessore che si occupa delle politiche dei rifiuti e dell’Urbanistica, Massimiliano Valeriani. Oggetto della missiva 5 milioni di euro o poco meno, i soldi che, secondo una stima fatta dallo stesso municipio, servono per ripulire e bonificare la zona accanto al quale dovrebbe nascere pure il Policlinico tiburtino. Una lettera integrata ulteriormente nella giornata di ieri, che lo stesso Proietti ha spiegato così: “Sembra che noi non vogliamo parlare con la Regione così abbiamo fatto la richiesta di avere 5 milioni euro per poter intervenire e fare la bonifica – dice Proietti raggiunto telefonicamente nella giornata di sabato -. Il Polo logistico è previsto dal PRUSST ed è stato approvato nel 2002 quando il sindaco era proprio Marco Vincenzi, se oggi viene meno anche il piano regolatore è meno armonico, il che vuole dire che sarà anche più difficile garantire una crescita economica e sociale. Noi in questi anni abbiamo puntato molto sul turismo, ma non possiamo concentrare tutto su un settore che è in grave difficoltà. Se andrà tutto bene a Villa Adriana e Villa D’Este arriveranno quest’anno 100mila visitatori contro i 700mila degli anni precedenti. Non possiamo togliere un minimo di prospettiva ai nostri giovani dove ci sono delle possibilità, il rischio è che si ritroveranno ad andare via”. Passaggio obbligato anche sulla scelta di scrivere la lettera e sui numeri in aula: “Non è un espediente per prendere tempo, se la Regione non approva la richiesta approveremo la proposta in consiglio”.

 
Vincenzi: ”Il sindaco la spara grossa. Bonifica possibile se la Giunta affida la gestione al Parco dei Monti Lucretili”
 
Un no che è stato ribadito proprio da Vincenzi con una replica arrivata nella giornata di domenica con cui oltre a sottolineare che Proietti “la spara grossa” lancia la controproposta: no ai 5 milioni di euro e sì all’inserimento di Stacchini sotto la bandiera del Parco dei Monti Lucretii: “La mia proposta è: la Giunta regionale affidi la gestione dell’area ‘Sic Travertini Acque Albule’ all’Ente Parco dei Monti Lucretili (cosi come già fatto per il vicino ‘Parco dell’Inviolata’); l’Ente Parco avvii immediatamente un programma di bonifica e vera riqualificazione dell’area. Sarà cosi l’amministrazione regionale, ancora una volta, a risolvere i problemi che l’incapacità della giunta Proietti ha reso drammatici. La Regione, che ha già finanziato e avviato la progettazione del nuovo Ospedale nell’area attigua al sito di interesse comunitario, rafforzerà così le azioni messe in campo per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, senza spreco di denaro pubblico e favori ingiustificati a nessun privato. Nel frattempo il Sindaco si impegni a far rispettare le proprie ordinanze utilizzando tutti gli strumenti che la legge stabilisce per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini”.