Scuole: Tivoli assente al bando del PNRR. Polemiche

Sale la temperatura anche dalle parti della politica tiburtina, che in questo momento si sposta sul tema della mancata ricerca di fondi. Un argomento molto caro alle famiglie e non solo, visto che è stato sollevato da “Una Nuova Storia” in relazione al problema dei soldi, che mancano, per la demolizione e ricostruzione delle scuole. In estrema sintesi nei progetti che finanzierà la Regione Lazio, sono undici, manca quello del comune di Tivoli, che sul fronte aule non sta messo benissimo. Sono infatti due le strutture che al momento, anzi già da un po’ a dire la verità, sono chiuse: la scuola del Gesù, rimasta senza sede ufficiale da prima della pandemia, e la scuola “Olivieri”, a cui è toccata la stessa sorte l’anno scorso. Per tutte e due ci sono evidenti e non superabili problemi di staticità, tanto da averne determinato la chiusura senza però dare ai ragazzi e al personale un piano B o una prospettiva precisa. Se per la seconda però il municipio nulla può fare, visto che è di competenza di Città Metropolitana, per il primo la faccenda è ben diversa. “Sono 11 le scuole nella regione Lazio la cui demolizione e ricostruzione è stata finanziata dal PNRR. Quante di queste nel comune di Tivoli? Zero – fanno sapere via social dal gruppo che in aula ha due consiglieri, Giovanni Mantovani e Francesca Chimenti -. La Giunta Proietti non è riuscita, evidentemente non avendoci nemmeno provato, ad aggiudicarsi il finanziamento per poter demolire e ricostruire la Scuola del Gesù, o l’Istituto Olivieri, chiusi da tempo. Il bando prevedeva proprio la possibilità di demolire e ricostruire edifici non più utilizzabili e restituirli alla collettività, esattamente ciò che serve a queste scuole. A quanto pare si è ritenuto che questi interventi potessero aspettare.  Come, del resto, i ragazzi di questa città possono aspettare. Una serie di occasioni perse a cui purtroppo ci stanno abituando”. Secca la replica del municipio, che ha sottolineato come la mancata partecipazione sia legata all’esiguità delle risorse, “solo” 5 milioni di euro (massimo), mentre per la scuola che si trova a due passi da Palazzo San Bernardino ce ne vogliono 14. Un traguardo non di poco conto per cui il municipio si sta organizzando: la progettazione sarà infatti finanziata con risorse di bilancio e successivamente portata in Regione per la partecipazione al bando per la programmazione ordinaria dell’edilizia scolastica, gestito con fondi ministeriali.