Lombardo riaccende il motore di Guidonia

Tre nuovi dirigenti e cinquanta assunzioni entro la fine dell’anno per una spinta straordinaria alla macchina amministrativa di Guidonia Montecelio. Completo marrone, modi cordiali, al di là della scrivania il sindaco Mauro Lombardo spiega come la svolta della città per uscire dalle secche emergenziali (in tutto, incluse le buche), possa arrivare solo rendendo efficiente il Comune. Il piano di Lombardo è preciso ed è già cominciato. Si fonda su due strade, nuove assunzioni e semplificazione della burocrazia. Il sindaco civico intende infatti snellire le procedure per rendere più facile la vita dei cittadini e l’accesso ai servizi. “Lo stiamo già facendo”, questo è il motore che segna l’inizio della sua avventura, una prova per il sindaco Lombardo che mostra il pugno di ferro con la sua squadra, gli “assessori sono sotto verifica, contano i risultati per la città”. Una lunga intervista che ha toccato temi politici e amministrativi che è possibile anche ascoltare nella versione estesa e integrale del podcast qui sotto.

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Mauro Lombardo sindaco di Guidonia Montecelio e Giorgia Meloni con ogni probabilità prossima premier. È una congiuntura astrale, secondo lei, che porta gli ex missini nei ruoli di governo in questo Paese o le istituzioni ne avevano bisogno? 

Non lo so. Intanto vedo delle differenze, il primo è un fatto, la seconda è un’ipotesi. Poi io sto facendo un’amministrazione civica con un appoggio del Partito democratico. Non credo che la Meloni possa solo immaginare una cosa simile. 

Il giorno dello scrutinio, quando ha capito di essere diventato sindaco, quale è stata la prima telefonata che ha ricevuto? 

Forse non ho risposto al telefono. In quei momenti c’erano intorno a me le persone che avevano contribuito di più a quella vittoria, la mia famiglia, alcuni amici di vecchia data. Non credo di aver risposto al telefono, quindi forse per questo che non ricordo la prima telefonata. Quello che ricordo, però, è che nelle giornate successive ho dovuto impiegare ore per rispondere a tutti i messaggi di felicitazioni che mi erano arrivati. 

E quanti imprenditori l’hanno chiamata per congratularsi? 

Nessuno. Ho trovato diversi imprenditori tra quei tantissimi messaggi di felicitazioni che ho ricevuto. 

Stiamo facendo questa intervista nella stanza del sindaco. Prima di lei c’è stato Michel Barbet, che cosa ha cambiato? C’è un segno di Mauro Lombardo?

Nella stanza ho tolto solo le cose che aveva messo lui e che non mi sembravano necessarie. 

E i cittadini, invece, da lei che cambiamenti devono aspettarsi? 

Un’amministrazione più attenta, pronta, coraggiosa, preparata e che utilizzi meglio il quinquennio.

Mi piacerebbe molto sapere il suo sentimento prevalente la mattina quando entra in Comune. 

È lo stesso di quando mi sveglio ogni mattina. Mi ricordo che devo fare il sindaco di Guidonia Montecelio e mi sembra una responsabilità enorme. 

Amministrate da poco, appena due mesi e con agosto di mezzo. Devo però dirle che dall’esterno, rispetto al furore della sua campagna elettorale, adesso sembra che siate molto cauti, che ci sia una estrema prudenza. C’è qualcosa che vi frena? 

Non siamo frenati, ma la comunicazione che vogliamo fare come amministrazione è soprattutto basata sul raggiungimento degli obiettivi e sui risultati tangibili. In queste prime settimane stiamo lavorando perché questi risultati arrivino. 

Mi può citare qualcosa di concreto che avete messo in campo? 

Sono partiti i lavori per il ripristino del ponte della Longarina che è chiuso da molti anni e che è un’arteria essenziale, e ovviamente la comunicazione la incentreremo più sulla riapertura del ponte piuttosto che sull’apertura dei lavori. 

Che Comune le ha lasciato al Barbet? 

Un Comune ingessato. Le faccio un esempio, si chiede il nullaosta del sindaco per dare l’uso della piazza del Comune o della pineta quando invece, secondo me, il nullaosta di questi due luoghi può essere quello ordinario di tutto il resto della città. Ci sono uffici che sono stati abituati a ragionare rendendo più complesso l’iter, io sto semplificando ogni procedura. Le faccio un ulteriore esempio, oggi quando si fa una manifestazione nel polo museale Rodolfo Lanciani di Montecelio, bisogna fare il versamento di un deposito cauzionale per eventuali danni di 250 euro che si versano nella tesoreria del Comune. Ma per ottenerlo passano settimane e mesi perché per noi c’è un procedimento di spesa uguale a quello relativo a milioni di euro. È semplicemente ridicolo. Preferisco assumere il rischio di un danno che ovviamente verrebbe in quel caso coperto solo da 250 euro, piuttosto che introdurre una procedura così farraginosa. Però per fare questo occorrono dei salti amministrativi, anche dettati e motivati dal coraggio di dire che se un procedimento è troppo costoso rispetto alla sua utilità, non va posto in essere. 

Per il funzionamento efficiente della macchina amministrativa è importante avere le persone giuste nei posti giusti. Ma nel Comune mancano i dirigenti, cosa accadrà da qui alle prossime settimane?

Noi possiamo assumere tre dirigenti con l’articolo 110 del Tuel, che è l’articolo che prevede la possibilità di introdurre alte professionalità all’interno della macchina amministrativa. Per fare questo abbiamo dovuto modificare un’impostazione della precedente amministrazione che sui dirigenti voleva dei concorsi pubblici che però sono più lunghi della procedura del 110. E quindi noi, con questo cambio di direzione, abbiamo ottenuto la possibilità invece di avere queste tre figure già tra una ventina di giorni anziché magari il prossimo anno. C’è anche la necessità di rimpinguare l’organico del Comune, la precedente amministrazione ha fatto dei concorsi meritoriamente e noi ne stiamo per bandire altri che porteranno entro la fine dell’anno quasi cinquanta nuovi impiegati e operai all’interno del Comune. 

Due mesi fa ha nominato il suo esecutivo, una Giunta che ha dato rappresentanza a tutte le voci della coalizione civica insieme al Partito democratico che lo ha sostenuto al secondo turno. Che cosa le sembra di questo avvio? E se è possibile saperlo, cosa ha chiesto ai suoi assessori?

Mi sembra un’ottima giunta. C’è competenza, rappresentatività e sono tutti guidoniani, sono tutti assessori per la prima volta, quindi quello che pagano in inesperienza lo hanno sicuramente compensato con l’entusiasmo e la voglia di fare. Ho detto a tutti che ci sarà il momento della verifica. Gli assessori che stanno lavorando bene saranno incoraggiati a continuare a farlo. Quelli che non dovessero lavorare bene potrebbero anche essere indotti a rimettere il mandato perché quello che conta è il risultato per la città e questo guida tutte le mie scelte. Io ho detto dal primo momento che Mauro Lombardo non esiste più, esiste il sindaco Lombardo e le scelte devono essere fatte dalla visuale del sindaco che ha come unico obiettivo quello della realizzazione del programma e della buona amministrazione. 

Tra le forze che la sostengono c’è la lista civica Città Nuova. I rumors raccontano che ci sia un po’ di fibrillazione da quelle parti. Si dice che l’assessore all’Urbanistica Anna Mari sia rappresentante all’interno di quella lista solo di Andrea Mazza e non di Michele Venturiello e Arianna Cacioni. Secondo lei ci sono i germogli di una possibile fonte di instabilità politica per la sua amministrazione? 

Questi rumors non sono plausibili. E Anna Mari prima dei non eletti di quella lista, era da sempre considerata un punto di riferimento. È un avvocato, una persona preparata, l’urbanistica è una materia anche molto tecnica. Anna Mari è stata una scelta collegiale non solo e non tanto di quella lista, ma anche del sottoscritto. 

Facciamo che prendo la sua risposta per buona. Mi ha colpito però che Cacioni e Venturiello si siano astenuti su un documento che le dava mandato di rappresentare gli interessi di Guidonia nella spinosa vicenda dell’apertura dell’impianto dei rifiuti. Hanno di fatto spaccato la maggioranza nel primo voto su un indirizzo politico forte, come l’ha presa e cosa significa? 

Non ho condiviso il voto di astensione, l’ho detto ai miei due amici, ma non ho letto quella decisione di voto come una spaccatura. Arianna Cacioni e Michele Venturiello hanno motivato in maniera molto aperta il loro dissenso, hanno ribadito il loro favore di principio alla politica degli impianti anche avendo moltissime contrarietà sul procedimento di cui in realtà parlavamo, cioè la decretazione d’urgenza da parte di Gualtieri. Anche io non sono contrario agli impianti per principio. Io sono sempre stato contrario a quell’impianto e a quella ubicazione, e oggi sono inferocito contro questa decretazione d’urgenza che passa sopra ai diritti della nostra città. 

Arriveremo poi a parlare anche del Tmb, volevo fermarmi sul punto politico. Le liste civiche della coalizione come hanno preso l’ingresso del Pd in maggioranza? 

L’ingresso è stato vissuto con sorpresa, un sentimento che credo abbia colpito tutti, anche il sottoscritto. Io non avevo mai considerato l’ipotesi di un’alleanza con un partito. Dopo la vittoria elettorale, ho ritenuto però di poter raccogliere dei segnali di apertura che avevo ricevuto dal Pd al secondo turno, anche per un’alleanza di mandato. E ho considerato il contributo del Pd attraverso un potenziale assessore al Bilancio che poi è diventato Alberto Cuccuru assessore di altissima statura, competenza e professionalità, come ho detto in Consiglio comunale, ampiamente riconosciute anche dal centrodestra che cinque anni fa lo proponeva all’intera città come possibile sindaco. E il contributo di quattro consiglieri comunali molto capaci ed esperti che masticano le materie e i problemi di questa città da anni, in collegamento con gli organi sovraordinati, la Regione Lazio e la Città Metropolitana di Roma, interlocutori per noi essenziali. Tutte queste valutazioni mi hanno indotto a proporre agli altri alleati del Polo Civico questa possibilità e tutti abbiamo convenuto che questa potesse essere un’opportunità, ancorché sorprendente, ma un’opportunità da cogliere. 

Immaginiamoci questo scenario, alle prossime elezioni regionali del Lazio vince il centrodestra. Pensa che questo possa avere delle ricadute sulla composizione della sua maggioranza e del suo governo locale? 

La mia previsione è che non ci saranno. Io non ho fatto l’alleanza con il Pd perché governano la Regione, quello è stato un valore aggiunto e se venisse meno rimarrebbero tutti gli altri. Chiaro che se la Regione Lazio fosse governata dal centrodestra, si aprirebbe in maniera franca e leale una collaborazione perché siamo civici e siamo in grado di interloquire con tutti. 

L’opposizione in consiglio è esigua a livello numerico e poco convinta. Come sono oggi i rapporti con Fratelli d’Italia? Che prospettive ci sono? 

Con Fratelli d’Italia non ci sono rapporti, ci sono lunghissime amicizie. Conosco gli esponenti di Fratelli d’Italia da tantissimi anni perché come credo tutti sappiano, io ho cominciato a fare politica da ragazzo nelle file prima del Movimento Sociale, poi di Alleanza Nazionale. E quindi le classi dirigenti di Fratelli d’Italia sono i miei coetanei di quegli anni. Per la verità io non sono mai stato iscritto in Fratelli d’Italia che è un partito fondato quando io ero già fuori dall’orbita dei partiti. Però, come le dicevo prima, la conoscenza è molto approfondita. Conosco Adalberto Bertucci da decenni, conosco Mario Pozzi da decenni, così Alessandro Palombi che adesso è candidato alla Camera in questo collegio, conosco Giorgia Meloni, Francesco Lollobrigida. Ci conosciamo bene, e quindi immagino che per loro sia difficile criticare la persona o considerarmi inadeguato al ruolo. Ma quando gli atti amministrativi lo imporranno, vedrete che Fratelli d’Italia farà un’opposizione come gli è assolutamente connaturato, senza sconti neanche per il sottoscritto. 

Una curiosità. Nel penultimo consiglio comunale ho visto uno scambio di apprezzamenti tra lei e il consigliere Claudio Zarro. C’è un dialogo strutturato oppure è stato un caso? 

Questo non lo so e dipende da come vanno le cose. Claudio Zarro ha fatto una strategia politica di proposta alla città identica alla nostra sulla base delle liste civiche e prima delle elezioni abbiamo provato a unire i nostri progetti e non ci siamo riusciti. La cosa mi ha lasciato deluso perché penso che avremmo potuto ancora di più ampliare la proposta civica. Poi devo dire che l’intervento in consiglio comunale che mi sono sentito di apprezzare era proprio giusto nel merito, cioè lui con coraggio ha detto, Io sto in opposizione ma questo è un atto neutro e quindi non mi sento di bocciarlo. Mi è sembrato un atto di intelligenza che mi aspetto da Claudio Zarro e che quindi non mi ha sorpreso. 

Il 19 maggio lei ha dichiarato: nei primi 100 giorni aprirò le delegazioni e sarà istituito il consigliere incaricato di quartiere scelto tra gli eletti. Secondo lei è davvero necessario e cosa state facendo a riguardo? 

Il delegato di circoscrizione è necessario ed è a costo zero. Un riferimento che aiuta sia il sindaco e la giunta, sia i territori. Siamo sommersi dalle richieste e c’è un tema di priorità che vanno prima valutate e poi rappresentate ai cittadini. Abbiamo già individuato i delegati perché sarà incaricato il consigliere più premiato elettoralmente in quella circoscrizione, però per dare una delega formale dobbiamo modificare lo statuto del Comune. Lo stiamo per fare, anche perché vogliamo dare deleghe anche ad altri cittadini fuori dal consiglio comunale. 

Un modello che ha utilizzato il sindaco Giuseppe Proietti e che a Tivoli ha generato non poche polemiche. Quindi il criterio, se ho capito bene, è quello del più votato in un certo ambito territoriale. 

Non è una regola di legge, però il criterio di massima è questo. 

Il 31 maggio scorso, lei, casco in mano, si faceva riprendere in uno dei suoi famosi video mentre denunciava la situazione emergenziale delle buche. Cosa stanno facendo i Lavori pubblici?

Oltre ai lavori di rifacimento di intere sedi stradali che ci saranno, vogliamo studiare e porre in essere un appalto quadro che possa risolvere in modo strutturale il problema delle buche che dovrà essere finanziato anno su anno per evitare che il fenomeno arrivi di nuovo a questi livelli. 

Avete approvato il rendiconto di Barbet. Adesso è il vostro momento, mi chiedevo con minori fondi straordinari legati alla pandemia e le ristrettezze dettate dalla risalita dal piano di riequilibrio, che cosa si devono aspettare i cittadini di Guidonia Montecelio? 

Si devono aspettare un’attenzione ai conti che deve rimanere ferrea. Da questo punto di vista non posso che considerare positivamente il lavoro dei Cinque Stelle. Poi si devono aspettare una velocizzazione dei processi di alienazione, dobbiamo fare entrare risorse extra gettito ordinario. Le tasse sono già al massimo e se non lo fossero sono comunque alte, quindi dobbiamo vendere quello che non occorre al Comune di Guidonia e venderlo bene, c’è anche un problema di corrette stime. Bisogna dare il giusto valore a quello che dobbiamo vendere per non regalarlo a nessuno, ma neanche fare delle mere procedure che poi rimangono deserte. È necessario intercettare i fondi sovracomunali, ed essere capaci di concludere con progetti realizzabili. E poi bisogna riattivare anche l’urbanistica. Ci sono dei piani pronti per l’approvazione che prevedono dei pagamenti da parte del privato che vanno attivati, per esempio il Car e la variante del Car, che è di per sé già foriera di sviluppo economico, commerciale e occupazionale. 

Tra i nodi irrisolti che gravano sul Comune di Guidonia Montecelio, uno è il problema tributario. In un consiglio comunale di luglio lei ha detto: sono arrivate 60.000 cartelle dalla Tre Esse pronte da dicembre che potevano essere inviate regolarmente. Adesso poi è ripartita la giostra della Tari tanto che è stato allungato di un mese la scadenza. Ho letto sui social i commenti imbufaliti dei cittadini per questi disguidi e i disservizi. Cosa c’è secondo lei che non funziona? 

C’è una percentuale di nostri cittadini che, nonostante i nostri sforzi e devo dire da questo punto di vista anche quelli del concessionario, non riceverà il bollettino perché a livello statistico il servizio postale ordinario può incappare in una percentuale di non consegnato. Cosa succede quando non si riceve il bollettino? Noi lo stiamo cercando di dire a tutti, bisogna comunque pagare entro la scadenza. La mancanza del bollettino non è una giusta causa per non pagare il tributo. Però come Comune dobbiamo rendere più facile raggiungere il risultato di capire quanto si deve pagare. Dobbiamo rendere per l’anno prossimo il servizio facilissimo. Io sogno di avere nella homepage del Comune un tasto che dica: calcola la Tari. Io voglio arrivare a questo, credo sia fattibile. 

Penso di sì. Rispetto alla questione tributi c’è poi tutto il lato dei contenziosi pesanti che riguardano dei macrosettori di questa città. Tra questi le attività estrattive. Una questione che è stata oggetto di polemiche, anche molto pesanti, nella scorsa amministrazione. So che c’è stato un primo incontro a luglio, volevo sapere qual è il suo indirizzo politico? Alla base di tutto ci sono i criteri per stabilire il giusto valore delle aree ai fini del calcolo dell’Imu, farete una vostra perizia? 

Abbiamo aperto un tavolo tecnico con un approccio nuovo, senza pregiudizi. Quello che è mancato a Guidonia è stato uno studio veramente sereno, non preconcetto, sul valore di queste aree. Noi invece procederemo in maniera diversa. Non ci importa quanti soldi producano le attività produttive perché gli utili di impresa vengono già tassati dal fisco ordinario. Non ci importa quanto siano impattanti dal punto di vista ambientale, perché su quello ci sono le norme sull’ambiente e le sanzioni previste dalle norme sull’ambiente. La tassazione Imu si riferisce al valore venale dell’immobile, in questo caso i terreni su cui le attività vengono svolte. Quindi, senza andare a ragionare su quanto guadagnano, su quanto inquinano, su quanto impattano, noi vogliamo arrivare alla giusta stima dei valori e dare la giusta tassazione. Io credo che se sarà ancorato razionalmente tecnicamente a un valore reale, i contribuenti pagheranno volentieri. Sono sicuro di questo e forse così cominceremo a vedere realmente nelle casse comunali non delle cartelle esattoriali, ma dei denari da utilizzare, per esempio, per riempire le buche. 

Abbiamo accennato prima al fronte dei rifiuti che è stato il primo banco di prova caldo per lei a livello politico. Il sindaco Gualtieri, con un atto d’imperio, ha stabilito l’apertura dell’impianto di Tmb all’Inviolata per affrontare l’emergenza romana, a che punto è la situazione?

Qui si continua a sottovalutare il fatto che 90.000 cittadini hanno l’impianto sul proprio territorio. Io ho ricevuto una telefonata del sindaco Gualtieri pochi giorni prima della emanazione della ordinanza. Poi ho ricevuto una telefonata altrettanto cortese dell’ufficio del Gabinetto del sindaco Gualtieri, pochi minuti prima della pubblicazione dell’ordinanza. E null’altro. Non una lettera, non una riunione, non una conferenza di servizi. Non una spiegazione pedissequa di tutto quello che ci dobbiamo aspettare. Nulla. E questo secondo me è folle. Non voglio neanche dire sbagliato, è folle perché in democrazia processi così complicati si fanno con la trasparenza e col confronto con i cittadini. Quindi quello che stanno facendo loro non posso dirlo, ma solo quello che stiamo facendo noi. Noi abbiamo notificato il ricorso al Tar e quindi di qui a poco andremo a difendere dinanzi al Tribunale Amministrativo regionale le ragioni per le quali, secondo noi, quella ordinanza è illegittima e quindi va rimossa. Dal punto di vista ambientale, poi, io intendo riaprire la Conferenza dei servizi per la bonifica della discarica dell’Inviolata. 

Parliamo di cultura, a parte un paio di locandine, in che direzione state andando? 

Il Comune deve raccogliere il fermento culturale della città che arriva dall’associazionismo, e deve essere una guida. Sogno l’avvio di un progetto identità che possa legare i territori e il senso di appartenenza, questo progetto identità deve essere finanziato, immaginato, raccontato alla città, in un percorso che unisca lo sport alla musica, allo spettacolo. 

La sua paura più grande pensando a questa esperienza? 

La mia paura più grande è di non riuscire a fare tutto quello che voglio fare. Ho paura dell’insuccesso, l’ho avuta sempre nella vita. Mi ha aiutato a svegliarmi presto, a studiare tanto, a non prendere sottogamba i problemi, a non abbandonarmi alla fatica e a fare qualche rinuncia sulla mia vita privata. Questa paura di non riuscire ce l’ho addosso, in passato l’ho superata alla fine dei percorsi, quando guardandomi indietro sono rimasto soddisfatto di quello che ero riuscito a fare. Spero che vada così anche questa esperienza. Poi ci saranno gli elettori che diranno la loro.

Lei lo sa che ha promesso il Fairylands Festival a Guidonia nel 2023? 

Il mio pronostico è che ci sarà, il Festival di Guidonia Montecelio era così importante anche per l’identità della nostra città che non riuscire a farlo già dalla prima estate lo considererei un insuccesso. 

Ultima domanda. Tra pochi giorni si voterà per le elezioni politiche, chi voterà Alessandro Palombi o Marco Vincenzi?

Come lei sicuramente già sapeva prima di fare la domanda, non risponderò. Però sono molto felice che i partiti che si contendono la vittoria sull’uninominale abbiano individuato due candidati che sono stati sindaci del territorio. Tra i miei sostenitori in consiglio comunale ci sono persone che voteranno tutti e quattro i candidati in base alle diverse sensibilità politiche, ma io, come avevo promesso e come credo sia doveroso, farò solo ed esclusivamente il sindaco e quindi mi occuperò delle elezioni politiche solo la domenica per andare a votare.