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La politica per gli under 30: Carlo Prosperi da Fonte Nuova alla Consulta Giovanile della Città Metropolitana

La politica per gli under 30: Carlo Prosperi da Fonte Nuova alla Consulta Giovanile della Città Metropolitana

di Vincenzo Perrone

Spesso i giovani vengono additati per il loro disinteresse verso la politica. Non è il caso di Carlo Prosperi, classe 1991, residente a Fonte Nuova, presidente dell’International Organization of Students, caporedattore del portale politico centro-destra.it e con un lavoro nella comunicazione politica. E’ tra i membri, inoltre, della consulta giovanile della città metropolitana di Roma, diramazione del consiglio metropolitano dei “grandi” che ha sostituito la provincia di Roma.

Cosa è e come è organizzata la consulta giovanile della città metropolitana di Roma?

La consulta giovanile della città metropolitana di Roma è un organismo innovativo di rappresentanza delle istanze delle associazioni, dei delegati alle politiche giovanili delle amministrazioni locali, dei consigli comunali dei giovani e dei rappresentanti degli studenti presso le istituzioni metropolitane. Siamo il primo organo giovanile a nascere dopo la riforma Delrio. Siamo divisi in tre organi: un esecutivo, denominato comitato operativo e capeggiato da un presidente; un organismo di garanzia e la parte centrale dell’assemblea dove possono sedere gli stakeholder rappresentati. Siamo aiutati da alcune commissioni costituende, forniamo i nostri pareri consultivi al consiglio metropolitano e ci occupiamo di rafforzare la rappresentanza giovanili sui territori metropolitani.

Di cosa si occupa lei in particolare?

Sono uno dei membri del comitato operativo con deleghe alla comunicazione e agli esteri. Nel campo della comunicazione stiamo costituendo una campagna, che sarà presto presentata, rivolta ai territori ed agli istituti scolastici, sul ruolo della consulta e dell’impatto che essa possa avere. Come delegato agli esteri sto promuovendo la mia azione in tre direttrici. La prima verso la promozione delle opportunità dei programmi di youth guarantee, come l’Erasmus, il servizio di volontariato europeo e il servizio civile nazionale in progetti all’estero. La seconda orientata all’ascolto e all’inclusione delle comunità estere nel territorio metropolitano. La terza improntata verso la costruzione di rapporti solidali con gli organismi analoghi delle città in Europa e nel Mediterraneo.

Come si rapporta l’ente con i consigli comunali giovanili della provincia e in particolare con quello di Fonte Nuova?

L’importanza data alla rete dei Consigli Comunali dei Giovani sulla piattaforma della consulta è notevole. Di diritto, due presidenti dei Ccg siedono nell’esecutivo per rappresentare gli interessi dei giovani amministratori. Simone Giallonardo, presidente del Ccg di Capena, si occupa dei rapporti e della promozione dell’istituzione. Con Pierluca Evangelista, presidente del Ccg di Fonte Nuova, abbiamo ottimi rapporti così come con i gruppi consiliari presenti. A Monterotondo apprendiamo con piacere che la discussione in merito alla costituzione di un consiglio dei giovani sta andando avanti.

Pensa che a Mentana il nuovo sindaco Marco Benedetti debba dare l’impulso per la rinascita del consiglio comunale dei giovani?

Ne saremmo particolarmente lieti. Mentana ha visto una tornata elettorale con un’alta partecipazione giovanile. Alcuni esponenti provenienti da due mandati del Ccg mentanese sono stati coinvolti nella corsa. La riattivazione del Ccg è auspicabile per convogliare queste forze nella formulazione e attivazione delle politiche giovanili. C’è voglia di futuro.

Secondo lei cosa possono fare la consulta e più in generale le istituzioni per avvicinare i giovani alla politica?

I meccanismi delle democrazia sono arrugginiti. Gli strumenti di rappresentanza, fra cui il parlamento, godono di una fiducia molto bassa. Bisogna trovare nuove formule di veicolo delle domande. La consulta promuoverà meccanismi di dialogo dal basso con le associazioni e gli stakeholder più autorevoli per rilanciare le politiche giovanili.

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