Un successo di pubblico e partecipazione per l’ultima serata di Sedymenta 2025, tra arte, economia e memoria collettiva
Si è conclusa con una serata intensa e partecipata la seconda edizione del Festival del Travertino Romano – Sedymenta 2025, l’iniziativa culturale che ha trasformato le cave del distretto tiburtino in palcoscenico di confronto, arte e memoria. A chiudere il ciclo di tre appuntamenti è stato l’attore Claudio Santamaria, protagonista dell’evento finale ospitato presso la cava G. Poggi Srl.
Tra le pareti di travertino, simbolo identitario del territorio, è andata in scena la proiezione del film “Lo chiamavano Jeeg Robot”, preceduta da un dialogo tra l’attore e il pubblico, che ha toccato i temi del lavoro, della dignità e dell’impegno sociale.
«Il lavoro – ha raccontato Santamaria – è la base di ogni comunità sana. Raccontarlo, valorizzarlo, proteggerlo è una responsabilità culturale prima ancora che economica».

Un festival che sedimenta identità
Con oltre trecento presenze nella serata finale, Sedymenta 2025 si conferma un festival capace di mettere in relazione lavoro, cultura e territorio. Nelle cave dove la pietra ha costruito la storia, oggi si racconta anche il futuro.
Un settore che guarda avanti
A sottolineare il valore e l’evoluzione del comparto estrattivo è stato Filippo Lippiello, presidente del centro per la valorizzazione del travertino romano:
«Il nostro è un settore che si sta mettendo in gioco, aprendosi al pubblico e smentendo i vecchi stereotipi. Già nel 1955 applicavamo norme innovative sulla sicurezza e nel 1969 firmavamo un contratto collettivo nazionale che anticipava lo Statuto dei Lavoratori, introducendo orari ridotti e minimi retributivi. Oggi siamo tra i pochi a garantire la quattordicesima mensilità, con stipendi medi da 1.800 euro al mese».
Un comparto, quello del travertino romano, che continua a investire in innovazione, sostenibilità e qualità. Lo ha ribadito anche Stefano Cenci, vicepresidente di Unindustria:
«Le imprese di questo distretto credono nella qualità, nella formazione, nella sicurezza e nella tutela dell’ambiente. Il comparto del travertino romano incarna tutto questo con forza e compattezza: una comunità imprenditoriale coesa, capace di affrontare sfide complesse con visione e concretezza».

Il lavoro che plasma il territorio
A precedere la serata cinematografica, il convegno “Le cave e il lavoro”, moderato dalla direttrice artistica Elisabetta Di Maddalena, ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo istituzionale, sindacale e imprenditoriale. Presenti anche il sindaco di Guidonia Mauro Lombardo, il commissario straordinario del Giubileo Marco Vincenzi, l’onorevole Lorenzo Malagola, e l’assessora Clizia Lauri, in rappresentanza delle istituzioni locali.
Riccardo Chiavarini, direttore di BPER Banca – main sponsor del festival – ha sottolineato:
«Coinvolgere il territorio con iniziative culturali significa dare valore aggiunto a un’economia che ha bisogno di essere vissuta, non solo raccontata».
Per il mondo sindacale, Diego Piccoli (FILLEA CGIL Roma e Lazio) ha ribadito:
«Questo settore qualifica l’intera Regione Lazio. Oggi celebriamo il lavoro, i diritti conquistati e quelli ancora da ottenere con la contrattazione territoriale».
Luca Del Ferraro (FENEAL UIL) ha aggiunto:
«Il travertino racconta una storia antica, ma è un settore moderno, in espansione, dove le imprese si stanno evolvendo e il dialogo con i sindacati è concreto. Stiamo lavorando insieme per una contrattazione integrativa condivisa».

Cultura tra le cave
Il commissario Vincenzi ha definito il festival «un’iniziativa intelligente e ormai consolidata, capace di rendere accessibili le cave come luoghi vivi della cultura e della storia, oltre che dell’impresa».
L’onorevole Malagola ha parlato del distretto come «un’eccellenza italiana da sostenere con il contributo sinergico di governo, regioni e comuni».
Il sindaco Lombardo ha sottolineato:
«Quando il nostro comparto incontra l’arte, esplode. E ora, con il cinema, il quadro è completo».
A concludere, l’intervento emozionato di Luca D’Ignazio, della ditta Poggi:
«Questa terza giornata ha superato ogni aspettativa. Per noi è stato un onore ospitare un’iniziativa così bella».
Fotografie di Angelo Pasquarelli