I concorsi di Guidonia finiscono in Procura

Finisce in Procura a Tivoli il caso sui bandi di concorso del Comune di Guidonia Montecelio per l’assunzione di figure a tempo pieno e indeterminato. L’opposizione dopo aver denunciato pubblicamente le “gravi anomalie” si rivolge adesso alla magistratura cercando ragioni. Nel documento firmato da Giovanna Ammaturo capogruppo di FdI, dalla collega Arianna Cacioni della Lega, da tutto il gruppo civico quindi Mauro De Santis, Mario Proietti e Mario Valeri, da Claudio Zarro, dal gruppo Attiva Guidonia con Anna Checchi e Lorena Roscetti, e per il Pd dalla capogruppo Paola De Dominicis, si evidenziano i punti dolenti dei bandi e la richiesta di stop per le prove convocate a stretto giro.

Intanto la convocazione dell’intero pacchetto, preselezione, scritti e orali con una stessa chiamata, uno stesso atto a fine maggio a firma del dirigente prima della nomina della commissione esaminatrice come invece indicano le norme. Sulla scia di questa convocazione unica ci sono guai, secondo gli oppositori, sul fronte delle tempistiche. Senza considerare l’errore nell’indicazione del responsabile del procedimento che non è un dipendente del Comune, svista poi recuperata dopo l’intervento della minoranza (sui copia e incolla dei bandi d’altronde a Guidonia c’è lunga tradizione) e ancora le defezioni nelle commissioni esaminatrici che hanno spinto l’amministrazione a cercare sostituti all’ultimo momento.

“Preso atto che la diffida che abbiamo presentato la scorsa settimana in merito alle selezioni di personale in corso non ha sortito effetti, quali rettifiche sostanziali o revoche – dicono i consiglieri di opposizione firmatari – abbiamo deciso di rivolgerci alla Procura della Repubblica di Tivoli, per segnalare le gravi anomalie riscontrate. L’ennesima pagina di una vicenda che riguarda la gestione delle assunzioni da parte dell’amministrazione Barbet in maniera ambigua, poco trasparente e raffazzonata, sulla quale speriamo a questo punto faccia chiarezza la magistratura partendo dalla relazione di cui alleghiamo il testo”.