Home città Guidonia Guidonia, Venturiello: “Ripartiamo da un nuovo centrodestra. Gli scandali? Un tradimento politico”

Guidonia, Venturiello: “Ripartiamo da un nuovo centrodestra. Gli scandali? Un tradimento politico”

Guidonia, Venturiello: “Ripartiamo da un nuovo centrodestra. Gli scandali? Un tradimento politico”

di Gea Petrini

“Dolore” e “tradimento” sono reazione e effetti degli scandali giudiziari, Michele Venturiello, ex capogruppo di Forza Italia dopo un lungo periodo di silenzio affronta i temi più scottanti che hanno riguardato il governo caduto a giugno scorso, e traccia la strada sulle prospettive. Obiettivo Forza Italia in una coalizione unita, indispensabile un nuovo progetto politico.

Guardando gli avvenimenti con gli occhi di oggi, è stato un errore non sciogliere il consiglio comunale a febbraio dell’anno scorso?
La lettura non può essere fatta con gli occhi di oggi, ci sono accordi che non stati mantenuti ma io non avrei potuto abbandonare il governo di centrodestra. Certo degli errori sono stati commessi…

Ne dica uno, quello principale.
Un errore nostro, di tutti. Non saremmo dovuti arrivare alla notte del 13 giugno in quel modo, a quella spaccatura.

Il commissario ha tirato fuori problemi a non finire nei conti del Comune. Guidonia si appresta a dieci anni lacrime e sangue. Che Bilancio stavate per approvare quella notte?
In argomento in questi mesi ho letto cose che appaiono frutto di propaganda o di superficialità. I commissari si sono trovati di fronte a una sentenza di 13 milioni di euro che arriva dal lontano passato. In secondo luogo i commissari hanno compiuto un’operazione su richiesta della Corte dei conti che avevamo iniziato noi nel 2015, cioè il riaccertamento dei residui attivi e passivi. La Corte dei conti aveva mostrato dei dubbi, noi sapevamo che avevamo un monte di residui passivi. Questo più la sentenza di 13 milioni e sommati i debiti…

Cinque milioni di euro.
Debiti dei servizi sociali, ricordiamoci che dentro ci sono tutte le residenze sanitarie, scelte che quindi oggi rifarei perché non metterei mai i malati per strada. È chiaro che di fronte a tutto questo, una volta che la politica non c’è più, i commissari hanno compiuto il loro dovere.

Quindi vuole dire che con un governo, il vostro governo, in carica, non si sarebbe andati a un passo dal default, al piano di riequilibrio decennale?
Noi avevamo previsto la restituzione in trent’anni dei debiti, 1 milione e 300mila euro l’anno. Il rapporto con i creditori poi sarebbe potuto arrivare a una dilazione, non era rose fiori, certo. Consideriamo che pur con una migliorata capacità di riscossione la gente è in difficoltà e non paga. Tanto è vero che una delle questioni sulle quali la Corte dei conti punta il dito sono i fitti attivi e passivi, e in mezzo ci sono i furbi ma anche gli indigenti.

Capisce come il buco nei conti insieme agli scandali giudiziari che hanno coinvolto pezzi da novanta, i vertici del governo, determinino un impatto sull’opinione pubblica devastante.
A un certo punto, se perdi l’autorevolezza per colpa di qualcuno allora una collina diventa una montagna. Problemi complessi ti si aggravano, la scommessa adesso è ritornare a creare autorevolezza e credibilità prendendo decisioni in questo senso.

Le inchieste giudiziarie riguardano le personalità di punta dell’ex amministrazione. Parlo non solo di Eligio Rubeis ma di Andrea Di Palma, non le chiedo di entrare nel merito di vicende per le quali ci sono anche indagini ancora in corso, mi domando però come abbia vissuto lei, dal suo punto di vista, questa valanga.
Sulle inchieste dico che ho visto tutto quello che è successo in questi mesi, e ho vissuto con grande dolore, come un tradimento politico quanto è accaduto. So che dal punto di vista politico queste vicende coinvolgono poi tutti ma io non posso abdicare a una responsabilità, quella cioè di dare voce ai cittadini che vogliono riconoscersi in un centrodestra nuovo.

Arriviamo alle prospettive di Forza Italia. Tre ex consiglieri hanno determinato la fine del governo. Su quali basi potete ripartire tutti insieme?
Limitare la riflessione a questo sarebbe del tutto autoreferenziale, vorrebbe dire chiudersi in una sterile cabina. E non corrisponde al ruolo che dovrebbe avere chi fa politica nella terza città del Lazio: l’unico riferimento che dobbiamo avere sono i cittadini che ci chiedono, cosa facciamo? Per questo il mio impegno è guardare avanti.

In un anno Forza Italia ha perso il gruppo Lombardo, Marco Bertucci e pochi giorni fa Mirko Benetti.
Auguro loro buon lavoro e buona fortuna.

In queste settimane come partito avete organizzato diverse riunioni, Stefano Sassano ha deciso di non partecipare. Cosa si sente di dirgli?

Lo invito a venire alla riunione di lunedì 27 febbraio.

Nelle ultime quarantott’ore si è scatenata la polemica, Maurizio Massini ha contestato aspramente la vostra decisione di nominare un direttivo e ha chiesto le dimissioni di Mazza. Che ne pensa?
Non so se Andrea e Maurizio, come mi dissero da bambino quando venni a Guidonia, ci sono o ci fanno? Capiamoci, è una polemica sul nulla, inesistente. Andrea si è voluto circondare di persone che lo aiutino in una fase di preparazione alle elezioni. Non ci impicchiamo dietro ai nominalismi.

Quindi Mazza non dovrebbe dimettersi?
La domanda è, chi vuole lavorare lavora, senza stellette, bandiere e per creare un progetto nuovo. Lo sa di cosa voglio parlare? Del fatto che venendo qui ho incontrato quindici buche.

La colpa è del commissario?
No, ma è responsabilità di chi vuole proporsi di nuovo alla guida della città chiedersi come chiudere quelle buche. Di questo parliamo nelle riunioni di Forza Italia. Ci sono questioni importanti da affrontare, dobbiamo portare avanti la riqualificazione che è stata interrotta, elaborare progetti che portino a Guidonia finanziamenti per lo sviluppo economico. È indispensabile non perdere centralità. Penso ancora al tema ambientale che va governato in modo attento, alla sicurezza, al disagio sociale, tutte questioni delle quali un’amministrazione comunale deve farsi carico attraverso progetti innovativi, come la digitalizzazione dei servizi. La parola chiave, modernizzazione.

Il primo passo è riacquistare autorevolezza e credibilità, una sfida affatto semplice.
Credibilità che in sette anni ci ha fatto fare cose importanti per la città.

E come ripresentarsi agli elettori allora?
Attraverso una maggiore partecipazione della base che con umiltà va ascoltata, dobbiamo ripartire individuando gli obiettivi programmatici e scegliere persone che possano formare una nuova squadra. Io sto lavorando per questo.

In una coalizione?
Il centrodestra può avere una chance solo se va unito, se fa sintesi.

Noi con Salvini ha già detto che se non c’è discontinuità con il passato andranno da soli.
Quando Forza Italia proporrà al tavolo la sua proposta programmatica e una squadra, a quel punto ci confronteremo nel merito.

Forza Italia può ancora rivendicare la leadership della coalizione?
Forza Italia vorrà proporre una leadership.

Un criterio potrebbe essere quello di non candidare ex amministratori?
Questo non è un criterio, è un veto. Un criterio è individuare una persona che faccia sintesi.

I due nomi che circolano come possibili candidati sindaco di coalizione sono Marianna De Maio di Forza Italia e Alessandro Messa di Fratelli d’Italia. Che ne pensa?
Sono persone con cui ho un ottimo rapporto e mi sentirei di appoggiarli, come anche altre persone.

Sempre i rumors dicono che De Maio non sia disponibile, Messa potrebbe rappresentare quella sintesi di cui parlava?
E’ troppo presto per fare questi ragionamenti.

L’ex sindaco Rubeis quanto conta ancora nelle decisioni?
Ci siamo incontrati, ma francamente non credo stia pensando a questo. Noi dobbiamo camminare con le nostre gambe e se lui vuole darà una mano.

Si dice che Rubeis stia preparando una lista civica. Da affiancare a Forza Italia?
Non mi risulta stia preparando una lista civica.

Arriviamo al suo impegno diretto, si candiderà?
Non lo so, spero che in questo lavoro che abbiamo intrapreso emergano le condizioni per poter ritrovare l’entusiasmo che ora in pochi abbiamo. Se queste condizioni matureranno e se sarò utile al nuovo progetto, allora valuterò se candidarmi ma non è tra le mie principali questioni.

Leave a Reply