Guidonia, stalker in carcere per la seconda volta in 9 mesi

Nel pomeriggio dell’11 luglio gli agenti del pool specializzato nella violenza di genere e minori del commissariato di Tivoli-Guidonia, coordinati dal “Gruppo uno” della procura tiburtina, hanno eseguito un’ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere disposta dal gip nei confronti di un 39enne, con precedenti penali, già agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Provvedimento scattato all’ennesima trasgressione segnalata dagli investigatori alla procura di Tivoli e consistite in numerosi post facebook offensivi per la donna, nonché citazioni di insofferenza alla misura cui era sottoposto, ed una vera e propria svalutazione del percorso di recupero intrapreso.
Le plurime violazioni accertate hanno abbattuto quel “credito fiduciario” convenuto dall’autorità giudiziaria, che dopo alcuni mesi di custodia in carcere, nel febbraio scorso aveva concesso gli arresti domiciliari con permessi, finalizzati ad un percorso di recupero.

La storia
Il 19 ottobre 2021 l’uomo era stato tratto in arresto dagli stessi agenti tiburtini in flagranza. Atti persecutori nei confronti della sua ex compagna: sorpreso dinanzi a un istituto scolastico di Guidonia all’uscita da scuola della figlia della donna. Nell’occasione, nonostante l’intervento della polizia, aveva continuato ad inveire contro di lei e a minacciarla di morte.
Nei mesi precedenti, i suoi atti persecutori, avevano colpito non solo le sue ex compagne ma anche alcuni suoi familiari: azioni violente, fisiche e verbali, messaggi WhatsApp, tutti sintomatici di una possessività ossessiva, video pubblicati su Facebook, sino a veri atti di autolesionismo commessi dinanzi all’abitazione della sua ultima vittima, dove si era tagliato ai polsi ed al volto con un bisturi imbrattando di sangue il pavimento e il portone di ingresso di casa.
Tutte condotte volte ad ottenere il controllo fisico e psichico della donna, in un susseguirsi compulsivo che aveva fatto ritenere gli eventi come un paradigmatico “caso di scuola”, denotante tutte le condotte tipiche del delitto di “atti persecutori”.