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Guidonia, nel centrodestra adesso è guerra ai dissidenti: manifesto e documento bomba prima del 27

Guidonia, nel centrodestra adesso è guerra ai dissidenti: manifesto e documento bomba prima del 27

di Gea Petrini

Cè’ la nomina dei Revisori dei Conti come unico punto da affrontare nel consiglio comunale di Guidonia Montecelio convocato venerdì pomeriggio. Cielo grigio, piazza deserta, la maggioranza è senza numeri: sono undici, soglia insufficiente, l’appello finisce con uno sciogliete le righe. L’assise non va in scena, l’opposizione resta fuori per mettere alla prova il centrodestra che con l’assenza dei quattro dissidenti fa i conti con lo scenario peggiore in vista del Bilancio del 27 maggio. Se Aldo Cerroni (lista civica) e i tre forzisti Stefano Sassano, Mario Valeri e Anna Maria Vallati voteranno contro sarà la fine dell’amministrazione che cerca di andare avanti nonostante il sindaco Rubeis agli arresti da luglio scorso. Ecco perché in una riunione improvvisata subito dopo nelle stanze del Palazzo, esce pur se tra qualche difficoltà la linea dura: mettere alle strette i dissidenti con un documento da far firmare ai partiti e un manifesto secondo le indiscrezioni in stampa già lunedì.

Blindati in stanza – Dieci minuti tra appello e convenevoli, è il consigliere Alberto Morelli a suggerire il vertice lampo. Così gli undici rimasti fedeli all’amministrazione e il facente funzioni Andrea Di Palma si barricano dentro la stanzetta attigua all’Aula. Doppia porta chiusa. Un’ora e poco più di discussione, in base a quanto trapela ci sono spinte diverse, il capogruppo forzista Michele Venturiello intende ancora prendere tempo, tentare cioè la strada del dialogo e della mediazione, la partita peggiore si gioca d’altronde proprio all’interno di casa con tre consiglieri contrari. L’approccio dell’avvocato però non convince più nemmeno De Maio per non parlare degli alleati che a questo punto vogliono mostrare i muscoli e inchiodare i dissidenti all’angolo. L’obiettivo è sfangarla il 27 o il 30 in seconda convocazione, anche se con un numero di differenza, per garantirsi il lasciapassare fino a febbraio. Per arrivare al risultato la pressione sui dissidenti schizza alle stelle, la compagine ormai senza ossigeno deve ottenere che due tra Cerroni, Sassano, Vallati e Valeri non votino contro.

Manifesto e documento – La strategia che emerge dalla riunione a porte chiuse è quella della guerra politica: un manifesto da affiggere in lungo e in largo con cui veicolare un solo messaggio, chi non vota il Bilancio è contro la città. Intanto sarà preparato un documento bomba di sostegno appunto al Bilancio e sottoposto alla firma dei partiti della coalizione nei giorni che vanno dal consiglio di lunedì sui Revisori convocato in seconda, al 27 maggio. Un foglio che intende consacrare il tavolo del futuro centrodestra: chi non si adeguerà sarà fuori. Recuperare Vallati e cacciare Sassano, se possibile, e comunque preparare il terreno in caso di scioglimento alla caccia alle streghe cioè ai quattro colpevoli.

Gli azzurri nel caos – Ncd, Fratelli d’Italia, Lista Rubeis, e Forza Italia, proprio nel partito azzurro la questione diventa da mille e una notte. A sottoscrivere secondo le previsioni sarà infatti il portavoce cittadino Andrea Mazza, rubeisiano e stra-sostenitore dell’amministrazione. Ma non è scontato che ne abbia il potere: il segretario provinciale Adriano Palozzi ha ufficialmente dichiarato e ripetuto che il partito di Forza Italia non sostiene il governo Di Palma, e lo stesso Sassano che è consigliere e vice di Palozzi della linea ne ha fatto una bandiera. Pronti ai dieci giorni più lunghi della politica nella terza città del Lazio.

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