Guidonia, Lombardo: “La TreEsse ha inviato 60mila cartelle ai cittadini, una vergogna”

“Sarò il sindaco di tutti”, inizia così Mauro Lombardo nel suo primo intervento in Aula a Guidonia Montecelio, in piedi, con un foglio che sbircia soltanto per un discorso che andrà avanti a braccio. Negli stessi minuti in cui il premier Mario Draghi annuncia al consiglio dei ministri le sue dimissioni, nella terza città del Lazio il sindaco civico che ha portato in squadra anche il Pd comincia la sua avventura. Sarà il sindaco che ricuce gli strappi di una città parcellizzata: nell’amministrazione che vuole concreta e nei metodi che saranno chiari. Nessun favore agli amici e nessun atteggiamento punitivo con gli avversari. Così dopo l’elezione a presidente del consiglio comunale di Erick D’Alisa, con i vice Michele Venturiello (Città Nuova) e per l’opposizione Claudio Zarro (Uniti in Comune), il sindaco prende il microfono promette all’opposizione rapporti franchi e collaborativi, “distinguerò io l’opposizione costruttiva e strumentale perché la mia esperienza me la fa leggere istantaneamente. All’opposizione strumentale darò poco peso”. Il primo tema pesante che il sindaco mette all’attenzione del consiglio e della città, è l’ondata di cartelle che la TreEsse ha mandato ai cittadini. “Sono arrivate 60mila cartelle dalla TreEsse pronte da dicembre che potevano essere inviate regolarmente, il dirigente alle Finanze che non è più con noi ha mandato una pec a dicembre per dire non li mandate, aspettate. Le hanno mandate tra primo e secondo turno, i nostri cittadini invece di fare la valigia devono fare la fila sotto il sole, è una vergogna. In quelle file c’è chi non paga la Tari e la deve pagare, ma ci sono anche quelli che hanno ricevuto cartelle sbagliate. Dobbiamo essere più attenti e rispettosi dei nostri cittadini”.