Home città Guidonia Guidonia, Cubeddu (5S): “Le civiche degli ex di governo, operazioni di perdenti”

Guidonia, Cubeddu (5S): “Le civiche degli ex di governo, operazioni di perdenti”

Guidonia, Cubeddu (5S): “Le civiche degli ex di governo, operazioni di perdenti”

di Gea Petrini

Alle spalle la “devastazione” compiuta dal centrodestra, davanti anni di sacrifici per i cittadini. Convinti di poter incidere, portando “cambiamento e competenza”, i Cinque Stelle si preparano alle elezioni di primavera. Così spiega l’ex capogruppo Sebastiano Cubeddu, uno dei nomi che circola, insieme al suo collega di aula Giuliano Santoboni, per guidare il movimento alle urne.

Il Bilancio è stato approvato il 28 dicembre, insieme all’avvio del piano decennale di riequilibrio, tutto lacrime e sangue. Parliamo delle responsabilità.
Uno degli episodi più gravi della vita amministrativa di Guidonia Montecelio che avevo prospettato già nel 2014 e ancora nel 2015, sono stato il primo a parlare del pericolo dissesto. Eppure l’ex assessore Mazza non mi ha preso sul serio, una mossa politica che oggi si è rivoltata contro i cittadini. Siamo di fronte a un grande debito frutto di una devastazione operata dai due governi Rubeis.

Il movimento Cinque Stelle è entrato in consiglio nel 2014. Due anni difficili, come opposizione avete da rimproverarvi qualcosa? Potevate fare di più?
Non posso rimproverare nulla al movimento perché conosco la fatica e l’esiguità delle forze, prima con tre consiglieri e poi solo con due. Controllare tutti gli atti era impossibile, considerando che sono serviti quattro commissari per venire a capo di una gestione che si è rivelata essere su interessi a carattere privatistico invece che pubblico. Ci siamo comportati da veterani all’opposizione.

E lo stesso vale per il Pd in minoranza con voi?
Il partito democratico si è immediatamente reso conto del forte impatto del movimento cinque stelle, eravamo determinanti in ogni consiglio, con documenti alla mano, a contrastare quell’amministrazione. Il Pd è rimasto suggestionato, si era adagiato ormai su una politica di vetrina ma con il passare del tempo la nostra azione ha scosso anche i democratici che si sono decisi, solo verso la fine, a fare un po’ di opposizione.

In questi sei mesi di verifica dei commissari su quanto è accaduto con il centrodestra, sarà stato anche per gli scandali, ma la politica è sembrata spiazzata.
Per quanto riguarda noi non siamo rimasti spiazzati ma eravamo in attesa dell’esito di quelle verifiche. Durante diversi incontri, il commissario ci aveva manifestato le difficoltà nell’avere trasparenza soprattutto da alcuni soggetti. Un accertamento di cui solo oggi vediamo le reali dimensioni di gravità. La nostra, quindi, è stata prudenza e c’era stata chiesta dai commissari.

Non tutto è rimasto immobile. Dalla ex maggioranza sono nate due liste civiche, Guodonia Popolare di Tortora e l’altra, il Biplano, di Marini e Cipriani. Che idea si è fatto?
Sono operazioni di perdenti. Perdenti politicamente e nella rappresentatività, operazioni di chi non gode più di credibilità e cerca di indossare altri panni per confondere la gente. Ma questi giochi sono finiti, non funzionano più.

Vi candidate a governare la città. Come sarà scelto il candidato sindaco?
Seguendo le regole del movimento cinque stelle, non ci sarà una proposta individuale ma condivisa dalla base dopo tavoli di lavoro e incontri che uniscano la comunità.

I consiglieri uscenti sono nella rosa dei papabili?
Tutti sono nella rosa dei possibili candidati sindaco e questa è la diversità del movimento.

E andrete soli, fino in fondo.
I cittadini che ci voteranno sapranno di scegliere il movimento, una forza giovane che vuole il cambiamento attraverso persone competenti.

Guidonia è una città complessa, avete personale adeguato da mettere in campo?
Noi abbiamo grandi risorse, donne e uomini capaci che lavorano nei tavoli di materia formando anche altri. Poi il supporto tecnico andrà ricercato tra amministratori affidabili.

E la scelta del candidato sindaco che tempi ha?
Le tappe della formalizzazione ci saranno più avanti, ora è prematuro da quel punto di vista.

Si sente deluso dall’esperienza romana della Raggi?
Quell’amministrazione rappresenta un’occasione di crescita per il movimento e per Roma. Un conto è la malafede e altro sono errori in buonafede o per riparare a quelli degli altri. Valuto positivamente tutto quello che si sta facendo a Roma.

(foto di Carlotta Graziani)

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