Guidonia, Adalberto Bertucci: “Mi candido sindaco, spero di unire la destra”

A capo di una lista civica per unire intorno a sé la “destra”, la chiama così Adalberto Bertucci la coalizione con la quale vuole vincere le elezioni di Guidonia Montecelio tra un anno e mezzo. Classe 1947, presidente dell’Ordine dei consulenti del Lavoro di Roma e provincia da quindici anni, una lunga carriera come professionista, ex Ad di Atac che oggi festeggia due mesi dall’assoluzione per le accuse di abuso di ufficio per la parentopoli che la Corte d’Appello ha detto non esserci stata. Quelle assunzioni non sono state un reato. Una “rinascita” per un leone della politica vecchia maniera, consigliere e assessore a Guidonia in altri tempi, al Campidoglio quando assessore era Walter Tocci, “dovevi studiare per essere preparato”, non come oggi, intende dire questo. Adalberto Bertucci racconta i dieci anni “travagliati” tartassato dai titoloni dei giornali senza nascondere una nota personale di sofferenza, anni in cui c’è stata anche la battaglia contro la malattia, vinta. “Poi quando si è assolti i titoli sono versione bignami” scherza così, con il tono di voce leggero, “finalmente oggi festeggio una ritrovata serenità insieme alla mia famiglia che mi è stata sempre vicina, così in questo anno che è terribile per il covid, posso però incorniciare l’assoluzione e guardarla ogni mattina”. Il 29 dicembre ha dato appuntamento online, come si fa ora, a amici e colleghi, un brindisi via schermo con consulenti del lavoro e professionisti.

Adalberto Bertucci si candida sindaco di Guidonia Montecelio. Non è una rivalsa, dopo l’odissea Atac, lo assicura. “Amo profondamente Guidonia e a Guidonia devo tutto, i torti che ho ricevuto ma sono state più le gioie, e voglio mettermi al servizio della mia città”. Insomma, non è una provocazione, come si sussurrava negli ambienti in queste settimane. Bertucci è in pista, sul serio, per riportare la normalità dopo l’amministrazione cinque stelle che soffre, questo è il senso, di incapacità. “Sul piano personale non li conosco, ho conosciuto il sindaco che è una persona perbene. Certo, nel 1976 il Movimento sociale italiano prendeva 1400 voti di lista, e io di preferenze 546, oggi si fa il consigliere comunale con una trentina di voti. A Guidonia parlano le buche, fare meglio dei cinque stelle non sarà difficile sia che vinca il centrosinistra che il centrodestra. Hanno ricevuto un’eredità pesante, è vero, ma bisogna avere l’umiltà di studiare quando non si sa. E bisogna amare veramente questa città, non so quanti di loro lo possano dire”.

Nel panorama ancora incerto di geografie variabili, Bertucci sa che la strada dell’unità nel centrodestra è da costruire: “Mi auguro che il centrodestra riesca a trovare un sindaco comune e che si possa fare a meno dei personalismi, con la serietà e capacità dimostrata da giovani e meno giovani di rappresentare l’intera città. Io oggi mi candido sindaco, se poi, giovane o diversamente giovane, c’è chi può rappresentare meglio di me la città e unire più di me, io sono pronto a fare passo indietro. Ma io so che posso rappresentare Guidonia”. L’esperienza e la capacità amministrativa sono quello che servono alla città, l’età non è certo un problema, anzi una risorsa, in un’epoca in cui il 78enne Joe Biden diventa Presidente degli Stai Uniti, “non che voglia fare paragoni”, però il senso è che Bertucci sarà in campo con una lista civica per vincere: “Con la speranza che possa unire tutta la destra. Io sono di FdI, ma non voglio mettere in difficoltà il mio partito, nella lista civica ci saranno mi auguro anche amici del centrosinistra, perché l’unico scopo è lavorare per la città. Io sono così, sono stato sempre vicino alla gente”.