Home città Guidonia Frana il governo di Guidonia. I forzisti Sassano, Valeri e Vallati: “Votiamo contro il Bilancio”

Frana il governo di Guidonia. I forzisti Sassano, Valeri e Vallati: “Votiamo contro il Bilancio”

Frana il governo di Guidonia. I forzisti Sassano, Valeri e Vallati: “Votiamo contro il Bilancio”

 

di Gea Petrini

Un governo senza la legittimazione politica di un capo eletto dai cittadini, zero collegialità e un Bilancio privo di programmazione. Con queste ragioni di fondo avviene lo strappo definitivo che fa calare il sipario sul governo di centrodestra a Guidonia Montecelio. I consiglieri di Forza Italia Stefano Sassano, Mario Valeri e Anna Maria Vallati voteranno contro il Bilancio, lo annunciano in un documento che fa franare l’amministrazione della terza città del Lazio. Insieme all’ex Presidente Aldo Cerroni, decretano la fine.

La posizione dei tre consiglieri – “Abbiamo registrato le dichiarazioni espresse nei giorni passati dal collega Aldo Cerroni, già presidente dell’assise cittadina e ne condividiamo le ragioni di fondo che le hanno ispirate. La grave situazione politica in cui versa il Comune da mesi è sotto gli occhi di tutti. Il governo cittadino manca di legittimazione politica che si riflette ineluttabilmente nella azione amministrativa. Ad essere carente è la mancanza del sindaco democraticamente eletto, del Presidente del consiglio comunale della maggioranza di governo che stenta, non avendone i numeri, ad approvare i punti messi all’attenzione del consiglio dovendo sovente far ricorso all’espediente tecnico della seconda convocazione”.

Il caso dell’assessore Ranaldo – “A dare conferma di quanto sopra – aggiungono Valeri e Vallati – è la asfissia dell’esecutivo privo dell’assessore Mariangela Ranaldo, che pur avendo ricoperto il ruolo di governo con capacità e dedizione, appurata la impossibilità di operare per il bene della nostra città e dei nostri concittadini si è dovuta dimettere”.

Allarmi inascoltati – “In questo contesto sarebbe stata cosa avveduta ascoltare chi come noi – evidenziano Sassano, Valeri e Vallati – manifestava segnali di allarme e dissentiva circa l’agire del governo cittadino, ma tali comportamenti lungi dall’essere appresi in una ottica di collegialità come espressione di costruttive e diverse sensibilità politiche, non sono state nemmeno considerate”.

E il Bilancio non va – “In relazione all’approvazione del Bilancio posto all’attenzione del consiglio comunale lo stesso risulta essere privo di qualsivoglia visione strategica e di programmazione ed indirizzo politico condiviso. E inoltre il documento di bilancio presenta anche perplessità dal punto di vista tecnico. Proprio per le ragioni evidenziate oltre a quelle che esprimeremo in sede di discussione consigliare – concludono – riteniamo che il nostro voto sul documento di bilancio sarà negativo”.

E dall’altra parte tamburi di guerra – Piazza deserta e stanze piene. Mattina di incontri in Comune, ordine del giorno lo stesso, da un tavolo all’altro: lo scioglimento del consiglio. In quella del sindaco occupata dopo l’arresto di Eligio Rubeis da Andrea Di Palma (ma solo per le occasioni più importanti), il facente funzioni è chiuso dentro con la consigliera Anna Maria Vallati. La dissidente tra i tre di Forza Italia protagonista della rottura che porta alla fine dell’amministrazione, si confronta per un chiarimento finale con il sindaco sostituto. Intanto, all’assessorato alla Cultura, lo stato maggiore del centrodestra si vede in “una riunione improvvisata” come suggerisce un esponente di spicco, per gli azzurri ci sono il capogruppo Michele Venturiello, Alberto Morelli, il consigliere e portavoce Andrea Mazza, non manca il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Messa, la collega Silvia Mazza della civica Rubeis, i neo del gruppo misto guidati da Gianluigi Marini. Aspettano che Di Palma finisca il vertice con Vallati, i minuti vanno via in uno sfogo generale e nella presa d’atto “di essere diventati minoranza” come dice una voce forzista. Quando il facente funzioni arriva con pessime notizie, si tirano giù tutte le ipotesi in campo, riassumibili in quattro possibili mosse: le dimissioni di Rubeis (opzione scartata per ovvi motivi), scioglimento per propria decisione prima del consiglio sul Bilancio, dimissioni di Andrea Di Palma che farebbero però cadere solo la Giunta portando a Guidonia il commissario ma con il consiglio ancora in piedi, e un rinvio della seduta di venerdì. Su ognuna di quelle percorribili ci sono frizioni e valutazioni a volte opposte. La maggioranza si dà appuntamento a stasera alle 19 per un conclave definitivo allargato ai consiglieri che non erano presenti stamattina, ma la linea che sembra emergere dopo tanto discutere è una: andare allo scontro venerdì in consiglio comunale.

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