Fiano, Ferilli: “È il momento di riappropriarci della nostra vita”

Il sindaco di Fiano Romano Ottorino Ferilli si rivolge direttamente al Governo per chiedere uno scatto nelle riaperture e una nuova programmazione, che tenga conto delle esigenze delle famiglie, dei lavoratori autonomi, delle imprese e degli studenti.

Un piano per la ripartenza

“È il momento di sapere qual è il piano che il Governo intende attuare per risollevare l’Italia e di essere attivi e propositivi per costruire i nostri prossimi passi – ha dichiarato Ferilli in una lunga nota –. Proseguire la conta dei positivi e auspicare di cambiare colore di zona da una settimana all’altra, purtroppo è una dinamica che sta mettendo in ginocchio le famiglie, i lavoratori autonomi, le imprese che sono il cuore pulsante di un comparto totalmente ignorato: i nostri ristoratori, parrucchieri, proprietari di palestre, artisti, organizzatori di eventi. In poche parole i protagonisti del made in Italy. Il virus non è scomparso e noi tutti lo sappiamo bene ma è arrivato il momento di lasciare gli ormeggi e iniziare a convivere con la pandemia senza sfilacciare oltremodo il nostro tessuto sociale. Le vaccinazioni proseguono a ritmi serrati. Nel Lazio abbiamo superato la soglia di 1 milione e 300 mila somministrazioni di vaccini, sono in diminuzione decessi e ricoveri. A Fiano Romano vacciniamo 200 persone al giorno”. 
Malessere delle persone, in particolare dei più giovani, e crisi economica. Queste sono le criticità secondo il primo cittadino di Fiano.
“Dobbiamo guardare lontano e non aspettare il prossimo bollettino sanitario – continua il sindaco –. Questo perché ci sono altri numeri che mi preoccupano moltissimo e non possiamo far finta di non leggere: aumentano le persone colpite da depressione, i tentativi di suicidio a autolesionismo tra i giovani cui non dimentichiamo mai ogni giorno di addossare il peso di essere troppo leggeri e irresponsabili di fronte alla pandemia senza andare oltre e provare a considerare le loro angosce. Pensiamo soltanto che dall’oggi al domani i nostri ragazzi hanno dovuto far fronte ad una vita sociale totalmente azzerata, a restrizioni, alla scuola vissuta da dietro un pc, da soli. La stanchezza e l’incertezza sul futuro causano dei disagi rispetto cui non riesco a voltarmi dall’altra parte. Attenzione: sono vere e proprie cicatrici!
E se da una parte si percepisce la crescita esponenziale del malessere e gli stati depressivi delle persone, di pari passo cammina la crisi economica che sta costringendo moltissime famiglie a ricorrere agli aiuti sociali, a fare la fila alla Caritas, a chiudere attività artigianali, commerciali e imprenditoriali che non riescono più a mantenere. Altre cicatrici!”.

Una “rete” per Fiano e la ripartenza in sicurezza

Il sindaco conclude illustrando la sua idea di ripartenza e le azioni intraprese dalla sua giunta.
“A Fiano, la città che amministro, dove vivo, respiro, mi confronto, sto cercando di mettere in piedi quella rete necessaria a poterci rialzare senza stare perennemente “in zona rossa”, chiusi nei nostri silenzi e malessere. L’orientamento con un servizio telefonico attivo dedicato a dare risposte sulla pandemia è uno dei tanti esempi che sta dando una gran mano. Il lavoro dei nostri dipendenti comunali, Servizi Sociali, rete di volontariato è fondamentale. Un impegno, ogni giorno, finalizzato a mappare i disagi delle famiglie e risolvere problematiche. L’allarme sociale c’è. La crisi economica c’è. La pandemia c’è. Le soluzioni ci sono!
Penso che il lavoro debba ripartire nel pieno rispetto delle regole anti–Covid, regole per cui non ci possono essere sconti in caso di violazione.
Penso che noi sindaci dobbiamo essere messi in grado dal Governo di poter applicare tutti gli sgravi fiscali possibili ai nostri concittadini. Per fare questo vanno eliminate le pressioni e iniettata più liquidità. Questa è una risposta che si può dare nell’immediato e che sarebbe subito percettibile sul territorio.
È il momento di puntare sul lavoro che è la più grande leva per restituire dignità sociale alle persone. La formazione professionale è fondamentale in questo contesto per poter permettere a questo Paese di risollevarsi. Sarò fortemente presente su questi temi perché adesso dobbiamo e possiamo cambiare. Adesso è il tempo di proteggerci, lavorare e riappropriarci della nostra vita!”.